All’evento anche uno dei massimi sociologi della salute: Ivan Cavicchi
Udine – “Il principio della dignità umana nel dibattito bioetico e biogiuridico”: questo il titolo del convegno – aperto alla cittadinanza – che si terrà sabato 3 novembre, a Udine, in sala Ajace, organizzato dall’Ordine dei Medici della provincia di Udine in collaborazione con la sezione Friuli Venezia Giulia della Società filosofica italiana. Alle 9.30 prende il via l’introduzione al convegno con Stefano Stefanel, presidente della sezione regionale della Società filosofica italiana. “L’obiettivo di questo speciale approfondimento – spiega il presidente dell’Ordine dei Medici, Maurizio Rocco che prenderà la parola subito dopo Stefanel – è quello di analizzare le premesse filosofiche e le applicazioni sul piano normativo e della deontologia medica, non a caso il parterre degli ospiti vede uno dei massimi esperti di sociologia e filosofia della medicina, Ivan Cavicchi dell’Università di Roma Tor Vergata”. Cavicchi indagherà, alle 10.40, un tema spinoso: “Di cosa è degno un malato? I contraddittori rapporti tra ontologia, medicina e sanità”, dopo il primo intervento affidato a Tiziano Sguazzero, componente del direttivo della Società filosofica e della Commissione etica e deontologia medica dell’Ordine, che esaminerà le premesse filosofiche su dignità e libertà dell’uomo.
A chiudere l’evento sarà, alle ore 11.20, il docente del Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Udine, Leopoldo Coen con una relazione sul tema “A chi spetta l’ultima parola? Diritto e libertà di scelta”.
Secondo il presidente dell’Ordine, Rocco, “questo convegno è particolarmente utile perché indaga a tutto campo gli aspetti filosofici, giuridici e bioetici offrendo al cittadino e all’esperto punti di vista che possono fornire un quadro di orientamento, del resto non possiamo nascondere le difficoltà e le incertezze che caratterizzano il ricorso al principio della dignità umana ogni qual volta si cerca di tradurlo nelle norme del diritto positivo, soprattutto quando si cercano risposte alle tematiche bioetiche di confine sulle quali le contrapposizioni sono profonde fra i vari promotori delle diverse posizioni in campo; si pensi ad esempio – continua Rocco – alla procreazione medicalmente assistita, alle cosiddette DAT (dichiarazioni anticipate di trattamento), come pure alla nutrizione e idratazione artificiali negli stati vegetativi. D’altronde questi sono problemi dei medici quando devono decidere. Il presidente dell’Ordine sottolinea i numerosi riferimenti al concetto di dignità umana e alla sua salvaguardia e inviolabilità sulla base delle scelte del singolo paziente presenti anche nel Codice di Deontologia Medica, della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici nella versione del dicembre 2006, a conferma della centralità di questo principio anche nell’atto medico e nelle decisioni assunte dall’individuo all’interno del patto di alleanza e fiducia terapeutica con il proprio medico e l’équipe sanitaria.
“Ringrazio la Società filosofica italiana ed il Dipartimento di Scienze giuridiche – conclude – per questa interessante iniziativa in collaborazione che spero rappresenti solo l’inizio di un proficuo programma di iniziative in considerazione del fatto che filosofia, diritto e medicina contribuiscono a creare i concetti di base condivisi del vivere civile”.