Sempre suggestive le manifestazioni artistiche di teatro Bon.
Particolarmente carica di suggestioni quest’ultima intitolata Mezzocielo 3.0 con Matteo Bevilacqua al pianoforte, Claudio Tuniz, Scienziato del centro di Fisica Nucleare sul palcoscenico assieme a Francesco Pizzuti , Divulgatore scientifico e Alessandro Passoni grafico multimediale.
Il programma musicale ha proposto passi di Paganini e Liszt, Beethoven ,variazioni di Diabelli e Ligeti.
Lo Scienziato ha indotto a ragionare sulla Fisica intesa come trasmissione di conoscenze scientifiche e anche dal punto di vista della raccolta delle emozioni che il cervello assume e rielabora.
Matteo Bevilacqua è stato accompagnato anche dalla relazione di Pizzuti ideatore di numerose conferenze tra cui il progetto Science Concert del quale è il principale performer.
Le stimolazioni musicali possono indurre anche alla creazione di opere grafiche che possono irradiarsi nel nostro cielo, indipendentemente dal fatto che si tratti di uno schermo o di un universo stellato sopra di noi.
Dalla serata raccogliamo che mezzo cielo esprime la grandezza della nostra metà delle conoscenze, quelle scientifiche , che ci fanno retrovedere anche di 60 mila anni , mentre l’altro mezzo cielo è costituito dalle nostre emozioni tra le quali l’arte richiede ed esige un ruolo .
E allora passa nelle nostre stimolazioni cerebrali anche la musica, che puo’ trasformarsi in segno.
In se’ la musica possiede una completezza per la quale il segno e il colore , insopprimibili per la tavolozza, potrebbero essere improbabili per lo spartito.
La serata e il progetto di questi artisti scienziati offre una prospettiva nuova :dove c’e’ vita c’e’ fisica ma anche arte.
E dove arte possono convivere musica e colore .
vito sutto
In se’ la musica possiede una completezza per la quale il segno e il colore , insopprimibili per la tavolozza, potrebbero essere improbabili per lo spartito.
La serata e il progetto di questi artisti scienziati offre una prospettiva nuova :dove c’e’ vita c’e’ fisica ma anche arte.
E dove arte possono convivere musica e colore .
vito sutto