Sabato 24 e domenica 25 marzo, per la prima volta le Giornate FAI di Primavera sono sbarcate a Sacile e subito hanno riscontro un enorme successo. Si stimano infatti circa 4000 visite ai luoghi aperti nel Giardino della Serenissima che ha spalancato le porte di palazzi, monumenti e siti generalmente poco accessibili al grande pubblico. Tanti i visitatori da fuori città ma moltissimi anche i Sacilesi doc che hanno voluto visitare angoli poco noti della loro città. Ed ecco che il percorso di visita inizia con la visita al Torrione di San Rocco e alla cinta muraria, si snoda tra le stanze affrescate del palazzo rinascimentale della famiglia Ragazzoni, continua poi verso Palazzo Carli dove era aperta la Galleria Pino Casarini, fa tappa nel giardino di casa Balliana dove sorge il Monumento Commemorativo delle vittime di un terribile bombardamento, giunge infine alla Chiesa di San Gregorio e all’attiguo Ospitale Vecchio e si conclude a Palazzo Bellavitis con l’Oratorio di San Giuseppe.
Tutti i luoghi aperti a Sacile hanno avuto un positivo riscontro, ognuno di essi aveva le proprie caratteristiche che lo facevano essere unico e particolare: per citarne solo alcuni possiamo ricordare come Palazzo Ragazzoni ha affascinato per la policromia dei suoi affreschi, la Chiesa di San Gregorio e l’Ospitale Vecchio hanno stupito con la loro importanza nella storia sociale della città e grande commozione ha avuto la visita al Monumento Commemorativo delle vittime, di cui molti bambini, del bombardamento del ’44.
La ciliegina su questa torta al sapore di primavera e cultura sono stati i giovani Apprendisti Ciceroni, studenti delle scuole superiori di Sacile e Pordenone, che con diligenza, preparazione, grande impegno e bravura hanno illustrato ai visitatori la storia, gli aspetti artistici, aneddoti e curiosità dei vari siti. Hanno fatto vivere Sacile facendolo scoprire come una città nuova: uno scrigno sulle rive del Livenza pieno di gioielli preziosi.
Due giornate coronate dunque dal successo e dalla speranza che questa esperienza positiva possa ripetersi ancora
D. Manfè