Il 18 giugno ormai è vicino: è la data di chiusura della mostra “Bellini e i belliniani” che si tiene a Conegliano a Palazzo Sarcinelli; e ne consiglio vivamente una visita prima del termine dell’esposizione.
E’ un tuffo nel passato, un breve viaggio in quel Rinascimento italiano dove prevaleva la luce calda, la dolcezza dei volti delle Madonne, la soavità dei paesaggi, l’unione tra uomo e natura, particolari questi tutti sottolineati dal pittore e dai seguaci delle sua scuola.
La mostra promossa dal Comune di Conegliano e da Civita Tre Venezie propone un percorso ben studiato e curato che accompagna il visitatore nel suo immaginario viaggio attraverso una serie di sale tematiche che toccano i temi caratteristici del grande Zuanbellin, il Gianbellino, dalle Madonne con il Bambino (tra cui spicca tra tutte per dolcezza dei tratti, per plasticità di forme e per toni di colore la “Madonna con il Bambino” di G. Bellini – 1470 ca.), alla devote meditazioni con santi e scene sacre, dalle Imago Christi alle suggestioni dei pittori del Nord Europa fino ad arrivare ai ritratti.
I Maestri proposti, tra cui Marco Bello, Andrea Previtali, i Santacroce, Luca Antonio Busati, Pasqualino Veneto, sono nomi che con la loro pittura hanno segnato il territorio coneglianese dimostrando come l’eredità belliniana abbia profondamente inciso sulle tendenze pittoriche territoriali del periodo.
Il nome del grande Giovanni Bellini non offusca e mette in ombre le opere degli artisti proposti, ma li affianca mettendone in luce le qualità e le capacità.
Nella penombre delle sale della mostra, tra sussurrare dei visitatori si riesce a ben percepire quella tendenza dei pittori veneziani a raffigurare un mondo che è rappresentabile solo per mezzo della prospettiva e del colore; e il colore diventa così lo strumento ideale per riportare la profondità sulla tela.
E’ una mostra da visitare, è un viaggio da percorrere questo progetto espositivo curato dal professor Giandomenico Romanelli; una visita piacevolmente effettuata anche grazie alla competenza delle guide e dalla disponibilità e cortesia del personale addetto.
Al terzo piano di Palazzo Sarcinelli fino al 28 maggio si potrà visitare invece una personale dedicata al grande maestro mestrino Gigi Candiani. La mostra dal titolo “Nella luce del tempo. Gigi Candiani (1903-1963)” ripercorre attraverso una quarantina di opere la vita artistica di uno dei pittori più importanti del Veneto nel Novecento. E’ una pittura, la sua, basata sul colore e sulla luce, e attraverso la sua pittura l’artista propone i tipici paesaggi veneti: le lagune veneziane, le campagne coltivate, le dolci colline venete, i paesaggi rurali.