L’Ala Ovest del Castello di Colloredo di Monte Albano (Ud), ospita da questo sabato, 13 aprile, e fino al 28 dello stesso mese, la mostra personale di Giovanni Pico, evento supportato dall’associazione “Ermes di Colloredo”, dal Comune di Colloredo di Monte Albano e da sponsor privati. La presentazione dell’allestimento si terrà sabato 13, alle ore 18, e sarà curata da Raimondo Strassoldo, docente di sociologia dell’arte all’Università di Udine.
Dopo una breve ma significativa esperienza espositiva in Austria e Germania, Giovanni Pico si ripresenta agli amici estimatori, a collezionisti e appassionati di pittura, con una nuova mostra antologica che conta circa cinquanta di opere di recente produzione. La mostra si può visitare fino al 28 aprile il sabato e la domenica con orario 16-19; aperto anche il 25 aprile. Ingresso libero.
“Siamo orgogliosi di ospitare un artista della nostra terra, conosciuto anche all’estero – dice l’assessore alla cultura, Luca Ovan -. Siamo lieti, in particolare, di poter coinvolgere un pubblico sempre più vasto nelle iniziative di valenza artistica promosse a Colloredo. È nostra convinzione che l’arte rappresenti fattore importante per la crescita della nostra comunità e che avvicini sempre più i cittadini alla creatività dell’uomo, nei campi più diversi della sua espressione”.
Giovanni Pico
Matrice originaria della pittura di Pico è la cultura contadina. Al centro dell’opera ci sono il suo territorio, con le borgate immerse nella neve, rifugio spirituale di miti ancestrali, e i suoi personaggi popolari che, nella loro grottesca e allo stesso tempo magica presenza, rappresentano metaforicamente la precarietà dell’esistenza, il fluire dell’umanità, le continue tensioni sul significato della vita.
I suoi fiori, affatto nature morte, esprimono energia, generano vibrazioni, evocano suggestioni e suscitano intime mediazioni, con effusioni di colore che producono battiti di luce. Con grande onestà intellettuale, Pico affronta come pochi il senso morale nella pittura, frutto di profonda mediazione interiore e di continue e visionarie tensioni artistiche. La sua è una pittura che nasce come atto di fede.