Inaugurate in Consiglio
regionale due mostre dedicate alle donne, che potranno essere
visitate sino al 21 aprile prossimo negli spazi espositivi del
Palazzo di piazza Oberdan 6, a Trieste: “Un mondo al femminile”,
organizzata in collaborazione con l’associazione Obbiettivo
Immagine di Gradisca d’Isonzo, e “Con occhi di donna – Essere
donna in una società che cambia”, realizzata dal Comune di San
Canzian d’Isonzo con il Consorzio culturale del Monfalconese.
Di passione che si svela nei dettagli immortalati da chi sta
dietro la macchia fotografica e di donne sempre e comunque belle
appunto perché donne, perché madri, perché figlie, siano esse
espressioni di casa nostra o di luoghi e popoli lontani, ha
parlato il vicepresidente del Consiglio regionale, Igor Gabrovec,
dando il benvenuto alle artiste e agli artisti, nonché agli
organizzatori dell’evento.
Essendo il fine quello di proporre un quadro rappresentativo e
naturale della realtà femminile – ha poi spiegato il
vicepresidente di Obbiettivo Immagine, Flavio Snidero, parlando
di “Un mondo al femminile” -, si è scelto di evitare la
ritrattistica e il ricorso a foto realizzate in studio, ma di
proporre una serie di scatti in bianco e nero con stampa del tipo
“fine art”. L’esposizione che ne consegue riesce a rappresentare
l’universo femminile con immagini di qualità e molteplicità di
sfumature.
Nasce nel 2016, dal voler dare un contributo ai 70 anni dal
riconoscimento del voto alle donne in Italia, la mostra “Con
occhi di donna” – ha spiegato l’assessore alle Pari opportunità
di San Canzian d’Isonzo, Deborah Marizza -. Già nel titolo
esprimiamo il senso di cosa vogliamo rappresentare: una società
che cambia. E lo dimostrano i 15 scatti qui in esposizione, dove
si vede la storia del passato e la storia del presente. Queste
sono donne testimoni del nostro paese, donne mogli, madri,
professioniste, politiche. E tra di loro non posso non citare
Flavia Cosolo che si sta battendo perché al famoso dolce Tiramisù
sia riconosciuta l’origine nel ristorante di suo padre, Il
Vetturino di Pieris di San Canzian.