Tutte le domeniche visita guidata gratuita dalle ore 11 – Chiesa di San Giovanni, Monastero di Santa Maria in Valle, fino al 28 ottobre 2012
Il Comune di Cividale del Friuli registra un nuovo successo di presenze turistiche in città. A richiamare amanti dell’arte da ogni parte della regione e da oltre i suoi confini è stata, in particolare, la mostra dedicata a Gian Maria Lepscky, prima grande retrospettiva organizzata in Friuli Venezia Giulia sull’artista nato a Venezia. L’allestimento, realizzato nella Chiesa di San Giovanni, all’interno del complesso del Monastero di Santa Maria in Valle (via Monastero Maggiore) è stato visitato da quasi 1700 persone dalla data dell’inaugurazione, il 22 giugno scorso, al 12 luglio, quindi in appena 20 giornate.
“Dati importanti, che bissano, già nelle prime tre settimane, il notevole successo degli eventi d’arte organizzarti negli splendidi spazi del Monastero: nel 2010, con 28mila visitatori per la mostra d’arte sacra, e nel 2011 per la quella dedicata a Rippl Ronai, con 15mila ingressi di turisti, a pagamento – dice il sindaco di Cividale del Friuli, Stefano Balloch -. Per consentire a tutti di comprendere al meglio l’aspetto umano e artistico di Lepscky, ogni domenica è possibile prendere parte a una visita guidata gratuita, dalle 11, della durata di circa un’ora e mezza. A fare da cicerone Fausto Deganutti, curatore dell’importante evento culturale “Gian Maria Lepscky: innamorato del Friuli”.
La visita alla mostra consente, per chi lo desidera, di accedere successivamente al Tempietto Longobardo (ingresso a pagamento) e di ammirare lo splendido chiostro e il presepio delle Suore Orsoline (ingresso libero), tutti nel complesso del Monastero di Santa Maria in Valle.
Informazioni
La mostra sarà visitabile fino al 28 ottobre 2012, a ingresso gratuito, negli orari d’apertura del Monastero. InformaCittà 0432.710460; Monastero di Santa Maria in Valle 0432.700867.
www.cividale.net e www.balloch.it
Contributi, patrocini e collaborazioni
La mostra è stata realizzata col contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e di Turismo FVG, del Comune di Cividale del Friuli e della Banca di Cividale; col patrocinio del Comune di Buttrio e della Provincia di Udine. Il catalogo è stato curato da Manlio Gaddi. Fotografie di Luigino Sutto, Avant Garde Design di Montebelluna, Piero Filippini di Padova, Blue Foto di Buttrio. Le opere sono state concesse in prestito per la mostra da Ada Filippini, Adriana, Gabriella e Giovanna Lepscky, Fausto Mulloni, Maria ed Elda Picini, Roberto Ferrero. Ringraziamenti speciali ad Ada Filippini per aver scelto Cividale del Friuli per esporre le opere di Gian Maria Lepscky, a Piero Filippini per la preziosa collaborazione e per la catalogazione delle opere, a Maria Picini per aver avuto l’idea di realizzare in Friuli Venezia Giulia una mostra sul maestro Lepscky.
Gian Maria Lepscky
Tra Venezia e il Friuli
Lepscky è stato protagonista di una stagione artistica straordinaria che lo ha visto artefice in prima persona di una ricerca stilistica unica, indagine che lo ha portato ad indagare aspetti intimistici della figura umana, e la relazione antropica creata dall’opera dell’uomo e dallo scorrere del tempo. La relazione fra Lepscky e la natura è stata sviluppata proprio in terra friulana, a Buttrio in particolare, dove, in casa di Mario Deganutti, ove era spesso ospite, si riuniva un cenacolo di artisti del calibro di Antonio Coceani, Guido Tavagnacco, Luigi Bront, Enrico de Cilla. L’artista frequentava anche a Cividale dove aveva stretto molte amicizie. Intensa la seconda metà degli anni ’30 quando visse in Spagna, a contatto col calore di quella terra e dei suoi abitanti. Lepscky, nato a Venezia nel 1897 dove poi ha esposto alla Biennale, è stato pure importante affrescatore di chiese e monumenti. Evidente il filo conduttore che unisce Venezia, Buttrio e Cividale, ed è su questo che si incentra la mostra “Gian Maria Lepscky. Innamorato del Friuli”. Ampia la proposta dell’allestimento, che spazia da tele ad acquerelli, disegni, studi preparatori, arricchiti da documenti storici.