Guido Coletti artista friulano, in mostra alla Galleria La loggia di Udine fino al 17 ottobre, aveva denunciato la deteriorizzazione territorile della terra, fin dai primi anni 80 del 900.
Una terra che deve essere salvaguardata e riequilibrata, perché sta perdendo la sua peculiarità e ricchezza.
Primi anno 80.
Una visione avvenieristica, dato quello che sta succedendo.
Ora Guido Coletti porta le sue opere con il titolo Terre bruciate.
Il fruitore dell’opera viene quasi indotto ad entrare in queste metafore del mondo naturale devastato per la responsabilità dell’uomo, e di tutti noi che dobbiamo rispettare la madre terra.
La tecnologia irrefrenabile può portarci all’autodistruzione, all’avvolgimento della plastica.
Porre rimedio, questo il messaggio di Guido Coletti 80,85.
Le tecniche sono varie, infinite, espressione di una creatività che non vuole accettare limiti, contrariamente a quanto invece deve essere accettato del limite imposto dalla natura, la soglia da non superare.
Alcune delle opere nascono dal riciclo, dal riutilizzo di oggetti che non servono più.
Tra questi richiami segnaliamo alcuni passi che raccontano l’albero. Uno di questi è stato donato al Comune di San Daniele, alto 2 metri e 50.
L’opera dovrebbe essere valorizzata, dice l’artista che per realizzare l’opera ha raccolto ovunque tracce di esistenza.
Coletti incontra il pubblico e racconta la sua filosofia d’arte e di vita, come un antico maestro con un metodo assolutamente didattico e… con qualche spinto pensiero polemico
Vito Sutto