La mia visita ai siti religiosi del Kosovo oggi mi ha portato al Patriarcato di Pec.
Il Patriarcato di Pec è un monastero appartenente alla Chiesa Ortodossa Serba ed è situato vicino a Pec (Peje/Peja), nella parte orientale del Kosovo.
Il complesso di chiese è la sede spirituale e il mausoleo degli arcivescovi e patriarchi Serbi.
E’ inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco dal 31 Luglio 2006 come estensione del monastero di Decani, già inserito nella lista due anni prima.
La data precisa della sua fondazione è sconosciuta, ma si pensa che mentre San Saba era ancora in vita, il sito sia diventato un metoh (ovvero un terreno posseduto e governato da un monastero) del Monastero di Zica, che a quel tempo era sede dell’Arcivescovato serbo.
L’Arcivescovo Arsenije I costruì la chiesa dei Santi Apostoli, al fine di porre in un luogo più sicuro e più vicino al centro della nazione la sede della chiesa serba. Presto, intorno al 1250, ne ordinò la decorazione.
Nel 1320, a nord di essa venne costruita la chiesa di San Demetrio, per ordine dell’arcivescovo Nikodim I. Nel 1330, a sud della prima, venne costruita una terza chiesa dall’arcivescovo Danilo II, la chiesa della Santa Vergine Hodegetria, a sud della quale venne poi aggiunta anche la piccola chiesa di San Nicola.
Di fronte alle tre grandi chiese, Danilo II eresse un monumentale nartece e, di fronte a quest’ultimo, una torre. Ai tempi dell’arcivescovo Joanakije II, intorno al 1345, venne affrescato l’interno della chiesa di San Demetrio.
Durante il XIV secolo vennero apportate piccole modifiche alla chiesa dei Santi Apostoli. Dal XIII al XV e nel XVII secolo i patriarchi serbi e gli arcivescovi di Pec vennero sepolti nelle chiese del Patriarcato.
Il restauro del complesso iniziò nel giugno del 2006 e venne completato a novembre dello stesso anno. Lo scopo principale era quello di proteggere il monastero dalle inclemenze del tempo, oltre che riparare i muri interni ed esterni. Sulla facciata nord di San Demetrio vennero scoperti due affreschi precedentemente sconosciuti rappresentanti una regina e un nobile serbo.