In occasione della Settimana della Cultura Friulana, il Comune di Gemona del Friuli in collaborazione con la Società Filologica Friulana, propone due iniziative, nella giornata di sabato 27 maggio, che valorizzino, con declinazioni diverse, storia e voci di questa regione.
Evento clou sarà la presentazione del libro di Silvio Balloni “Carlo Kechler e il Friuli” in memoria della ricorrenza dei 200 anni della nascita di Carlo Kechler, che avrà luogo alle ore 11 presso la sala consiliare di Palazzo Boton.
“Abbiamo dato spazio – sottolinea il vicesindaco e assessore alla cultura Flavia Virilli – a un volto emblematico della nostra terra per raccontare come economia e cultura, tradizione e capacità di innovare, riescano a cambiare il volto e la storia di un territorio. Questo è il paradigma della vita di Carlo Kechler, che ancora oggi stimola alla riflessione e funge da esempio, specie in un’epoca di cambiamento come quella che stiamo vivendo”.
Carlo Kechler (1823-1901) nasce a Trieste e si trasferisce da giovane in Friuli, entrando a lavorare nel saponificio della famiglia Chiozza. Viene notato dall’industriale Pietro Antivari, che lo porta con sé a Udine e lo impiega nella sua azienda tessile. Inizia così una carriera straordinaria. Diviene in breve tempo il procuratore e braccio destro di Antivari sino a rilevarne la filanda di Venzone; crea poi altri due opifici per la trattura della seta a San Martino di Codroipo e a Palmanova, e costruisce un filatoio a Ospedaletto di Gemona: il suo conglomerato industriale diventa ben presto il più importante della provincia, con seta quotata sul mercato di Lione – unica seta friulana a ottenere questo risultato. Presidente della Banca di Udine, della Camera di Commercio e Arti e del Cotonificio udinese, attraverso le sue iniziative in campo economico, politico e finanziario è possibile seguire la nascita e lo sviluppo del Friuli contemporaneo, cui Kechler ha conferito l’impronta e la fisionomia che ancora oggi lo connotano.
“Lavorando alla biografia di Carlo Kechler – afferma l’autore – ho scoperto un uomo dalla personalità unica, alla quale mi sono subito appassionato, anzitutto per la sua chiara lucidità di visione dei processi sociali ed economici in atto nel periodo risorgimentale e nell’Italia liberale, e per la sua capacità di orientarvi una attività imprenditoriale moderna e protesa al futuro. Dobbiamo in larga misura alle attività di Kechler se il Friuli oggi possiede la sua odierna fisionomia, per cui possiamo dire che egli abbia lasciato una duratura impronta nella Regione, contribuendo in modo fondamentale a modernizzarla con importanti iniziative”.
Nel pomeriggio, alle 16.45 al Cinema Teatro Sociale, avrà poi luogo la rappresentazione teatrale – musical popolâr “I Cuars dal Mus” a cura dell’Associazione Culturale “Parcè no? di Montenars. Calandosi nell’atmosfera degli anni Settanta, le musiche di Alessio Franzoni, i testi di Sara Rigo e il libretto di Anna Placereani racconteranno le vicende di una famiglia del Friuli contadino, tra tradizione ed eventi e costumi che inevitabilmente cambiano. L’ingresso è libero.