Appuntamento sabato 4 con il convegno finale dedicato al progetto regionale sulle condizioni socio-economiche dei territori del Friuli Occidentale al momento dell’unificazione nel 1866 al Regno d’Italia con particolare riferimento all’attività delle Società operaie a sostegno dei lavoratori.
Dopo le tre conferenze di anteprima nel territorio provinciale, sarà presentato sabato 4 giugno il nuovo documentario che sintetizza la storia del Friuli Occidentale attraverso quella di dieci Società Operaie di Mutuo Soccorso e Istruzione che sorsero all’indomani dell’Unità d’Italia. Il video-documentario realizzato da Mario Tomadini presidente della Storica Somsi di Pordenone e da Ugo Falcone curatore del progetto e storico del mutualismo italiano, con la collaborazione tecnica di Maurizio Caldana che ne ha curato la regia e le voci recitanti di Serena Ervas e Gianni Maran, verrà presentato sabato in occasione del convegno in programma a partire dalle 16.30 a Palazzo Gregoris durante il quale interverranno gli autori del documentario Mario Tomadini e Ugo Falcone, lo storico Luigi Antonini Canterin con la presenza di Sergio Capitoli vice presidente vicario nazionale dell’Aisms (Associazione Italiana delle Società di Mutuo Soccorso).
Il progetto è organizzato dall’Associazione Storica Somsi di Pordenone grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con il patrocinio dei Comuni di Pordenone, Cavasso Nuovo, Pinzano al Tagliamento, San Vito al Tagliamento, Sequals, Spilimbergo, Tramonti di Sopra, Travesio e Vito d’Asio, e la collaborazione della Società Italiana di Storia Militare. Partner dell’iniziativa è l’Istituto Comprensivo Pordenone Torre e l’Associazione Italiana Cultura Sport – Comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia.
Nel lavoro di indagine storica si è provveduto a valorizzare la memoria e i principi fondativi delle Somsi di Pordenone, San Vito al Tagliamento, Sequals, Lestans, Solimbergo, Pinzano al Tagliamento, Toppo, Vito d’Asio, Tauriano e Chievolis. Per ciascun sodalizio ci si è immersi nel recupero storico dei documenti originali e, per ciascuna, è stato ripercorso il contributo che ha dato al territorio di riferimento. Le Somsi nacquero all’indomani dell’unificazione della provincia del Friuli al Regno d’Italia, dunque in un momento in cui non esisteva welfare, stato sociale, né previdenza, e sorsero proprio per spirito solidaristico e mutualistico verso i lavoratori, per assicurare una rete di garanzie e sussidi in caso di infortuni sul lavoro. La storia dei diversi sodalizi rappresenta però la storia del territorio. Le due Somsi di “pianura” qui raccontate – Pordenone e San Vito – sorsero in contesti di iniziale industrializzazione, abitati da operai impiegati nei Cotonifici e nelle ceramiche Galvani (nel caso di Pordenone) e furono fondate rispettivamente nel 1866 e 1867. Le Somsi dell’area montana furono fondate mezzo secolo dopo, in terre di grande emigrazione della manovalanza locale, già all’epoca molto professionalizzata: si pensi ai mosaicisti di Sequals e Toppo, o ancora ai tramontini di Chievolis esperti nella costruzione di traversine delle linee ferroviarie. O ancora alla manodopera di Vito d’Asio dove risiedeva il Conte Ceconi grande costruttore. O ai minatori di Lestans impiegati nelle miniere del Belgio. Le rispettive Somsi avevano pertanto struttura, finalità e identità differenti che ancora oggi si riscontrano nei differenti sodalizi. Come nel caso della Società Operaia di Lestans che nella Villa Savorgnan ha allestito alcune sale con una raccolta di utensili realizzando un piccolo museo delle arti e mestieri, dove ancora oggi è conservato il meccanismo funzionante di un orologio della Solari destinato a una torre campanaria.
L’ingresso è libero e gratuito.