Grande interesse e ammirazione dalle oltre trecento persone che hanno visitato la mostra d’arte internazionale The Art of Zhen, Shan, Ren.
Promosso dall’Associazione Italiana Falun Dafa e dall’Associazione Culturale “Il Ponte” Onlus, l’evento è stato ospitato dal 9 al 29 marzo nell’atrio di palazzo Belgrado e patrocinato dalla Provincia e dal Comune di Udine. L’esposizione, per la prima volta nella nostra regione, è stata ospitata in oltre 200 città e 40 Paesi del mondo a partire dal 2004 con l’obiettivo di sensibilizzare anche i Friulani su un tema tanto attuale quanto dimenticato. La mostra è una selezione di opere di 12 artisti internazionali aventi in comune la pratica del Falun Gong (o Falun Dafa) un’antica disciplina di meditazione nata in Cina, che si basa sui principi universali di Verità, Compassione e Tolleranza, caratteristiche che trascendono il tempo e lo spazio, la cultura, la religione e la politica. La disciplina è liberamente praticata da oltre cento milioni di persone in tutto il mondo ma bandita in Cina dal regime comunista nel 1999. L’idea di unire le forze per denunciare le feroci violenze dei diritti umani, del diritto di pensiero, del diritto di credo, che il regime cinese tuttora attua, è stata propiziata per la liberazione del Professor Kunlun Zhang, arrestato e rinchiuso in un centro di lavaggio del cervello in Cina nel 2001 per il suo credo nel Falun Gong.
Inaugurata dal presidente della Provincia Pietro Fontanini, l’esposizione si compone di dipinti realistici che forniscono una drammatica rappresentazione delle terribili esperienze che i praticanti – inclusi 4 degli artisti stessi – hanno attraversato sin dal 1999 e da allora, molte migliaia di praticanti sono stati torturati nel tentativo di “rieducarli” (con l’ideologia atea e materialista propria del regime) oppure ancora di essere oggetto di espianto forzato degli organi mentre sono ancora in vita, in prigioni trasformate in ospedali e ospedali trasformati in prigioni ai fini di un bieco e lucroso business organizzato dallo Stato stesso.
Con la loro pittura gli artisti esprimono la loro comprensione della vita e del cosmo attraverso la rappresentazione di bene e male, ricercando una saggezza e una verità più elevate.
Lo stile realista o Nuovo Rinascimento a tecnica tradizionale occidentale olio su tela e quella cinese ad acquerelli, sono stati scelti per le loro potenzialità narrative, l’accessibilità e, soprattutto, per la loro semplice purezza.
Questi artisti non creano arte per l’arte stessa, ma trasmettono la verità, rivolgendosi direttamente al cuore delle persone, risvegliando le coscienze.
Oltre un centinaio i commenti lasciati dai visitatori, tra cui: «Sin dal primo impatto, anche a distanza, questi quadri mi hanno entusiasmato e riempito il cuore. Si sente che gli artisti hanno messo l’anima».
«Questi dipinti trasmettono messaggi importanti e raggiungono la zona più profonda dei nostri cuori. Questa mostra ci dà gioia e speranza». «Ora comprendo la cultura cinese e il modo di vivere del popolo cinese», ha scritto un visitatore nel libro delle firme, all’ingresso della mostra. Ancora un messaggio: «Bene contro Male. Questa persecuzione a livello nazionale è insensata e ridicola! È disumano!».
Anche il colonnello Vittorio Mancini della Brigata Alpina Julia è rimasto sopraffatto dal contenuto dei dipinti: «Sono così grato per i vostri sforzi – ha detto – Ammiro enormemente gli artisti della mostra che ci hanno portato tali opere positive, intense e splendide. Ammiro le loro abilità e le loro opere e li ringrazio per aver portato speranza alle persone. Grazie».
Un altro signore ha commentato dopo la sua visita: «Si vede chiaramente che non sono dei quadri fini a se stessi. Vogliono trasmettere qualcosa di più profondo in base a quello che hai dentro. Si vede che emanano molta luce e gioia». Ancora si legge: «Molto interessante e significativa questa mostra che penso potrà avere un certo effetto morale sulle coscienze dell’umanità».
«Mai niente ha reso di più l’idea di quanto la sofferenza renda forti… E di quanta intolleranza e indifferenza ci sia ancora nel mondo», sottolinea una visitatrice.
Anche i bambini hanno partecipato con interesse: «Questa mostra è stata molto bella e mi ha fatto capire molte cose», ha detto Simone, di 10 anni, mentre Aurora ha scritto: «Ti rende libero, ti rilassa, ti distacca dallo stress quotidiano, ti fa respirare. È bellissimo il credo, i quadri e il loro significato».