Angela Finocchiaro, rilegge il Calamaro Gigante di Fabio Genovesi con il suo formidabile sarcasmo unito ad una creatività gestuale sempre sorprendente.
La storia parla di una vicenda impossibile accaduta ad una stressata impiegata che in mezzo al traffico dei vacanzieri deve trovare la strada di casa… e velocemente… c’è una riunione di lavoro che la attende.
Ma un’onda irreale la trasporta in un mondo di sogni e di sorprese.
La bravissima artista canta e balla in una scenografia deliziosa, creata dalla poeticita’ di Anna Varaldo, che costruisce un morbido mare di candore onirico, tanto evanescente quanto surreale.
Milano è lontana, nel mare solo sogni e attese per una speranza che si fa sempre più certezza, in quanto i sogni si realizzano, se li sai coltivare.
Il mare esistenziale nel quale navighiamo tutti, è anche concreto scrigno di pensieri e di azioni probabili e possibili.
Insomma la storia più incredibile poi potrebbe essere proprio la realtà.
Dipende da te.
E anche dagli spettatori che hanno a lungo applaudito la Finocchiaro e Bruno Stori… con una squadra di magistrali acrobati.
Avvolti in uno spazio tempo bianco, anche noi.
Che peccato risvegliarsi….
Vito Sutto