Maestro del legno, del ferro e delle variegate forme, Galdino Tomini ci accoglie con il sorriso di tanti anni fa nel suo atelier di Codroipo.-la materia parla e mi ispira-ci dice-se il vedo un legno una pietra o un ferro immagino subito come poterli piegare alla mia fantasia -E la fantasia di Tomini è fertile, viva ed espressiva, giovanile e aggressiva nei con fronti della materia, che egli sa rendere adeguata al suo pensi ero.Ne escono linee rette e regolari, ma anche impensabili forme, ricognizioni dello spazio che si dilata, si restringe in convulsioni quasi rabdomantiche, in aneliti inespressi, tensione di nervi e muscoli lignei che paiono gridare nella loro verticalita’ ad approdi celesti, nei quali lo spazio si annulla e rimane la materia.Ci siamo inoltrati nella selva dei suoi pensieri guardando la materia e a tratti ci pareva che queste forme fossero loro a guardare noi. La vasta produzione grida dalle vetrine riconoscimenti che la collettività deve a Galdino Tomini. La collettività, l’amministrazione o chiunque, istituzioni e centri culturali, debbono accorgersi al più presto della fantasia di questo uomo che sa piegare a sé legno e ferro. La consapevolezza di possedere la potenza espressiva non tragga in inganno. GALDINO TOMINI è uomo umile, ma sa di saper coniugare le forme, sa di poter raccontare storie antiche e nuove con quelle sole mani che plasmano, accarezzano, stringono, danno vita e anima superando la soglia della singola cosa.
Vito Sutto