Presentato a Udine il cartellone del Festival delle Valli del Natisone che si terrà dal 14 al 21 luglio 2018.
Nove i comuni delle Valli che si passeranno il testimone nell’ospitare spettacoli internazionali prodotti da 12 compagnie.
Oltre i confini di un Festival.
Ogni giorno una meravigliosa atmosfera attraverso antichi borghi e suggestivi paesaggi guiderà al Festival delle Valli.
Otto giorni di rappresentazioni, di camminate teatrali nel verde, di danza e musica, di burattini e marionette che vedono protagonisti artisti e compagnie provenienti da Slovenia, Spagna, Francia, Senegal, Repubblica Ceca, Argentina e Italia.
UDINE 27 giugno 2018. Alla presenza dei Sindaci di Grimacco, Drenchia, Stregna e San Leonardo, è stato presentato il nutrito ed internazionale programma che caratterizzerà la 24° edizione del Festival delle Valli del Natisone. «Il festival delle Valli del Natisone, che siamo orgogliosi di sostenere, con la sua forte connotazione di manifestazione capace di valorizzare il patrimonio culturale e l’identità dell’area con le sue peculiarità, contribuisce a far conoscere non solo le Valli ma tutta la nostra regione attraverso un turismo sostenibile, la riscoperta delle tradizioni locali e suggestivi spettacoli teatrali e, non da ultimo, rende il territorio riconoscibile e attrattivo ha commentato l’Assessore regionale al Turismo – Sergio Emidio Bini – . Sono convinto che bisogna proseguire ad investire nell’accoglienza, nei servizi ed infrastrutture perché un luogo ospitale, già ricco di paesaggi, storia, enogastronomia e in grado di garantire comodità e vivibilità ai suoi abitanti è senza dubbio un luogo attrattivo anche per i turisti. Mi preme sottolineare come il festival, che ha la capacità di ampliare l’offerta culturale dell’intero territorio, offre la possibilità di guardare al mondo da una prospettiva sempre nuova in un contesto straordinario» ha concluso l’Assessore regionale Bini.
‘Il teatro è un’arte sociale: può emozionare, divertire, trasmettere bellezza, ma soprattutto rappresenta un modo per comunicare e ascoltare, capire e crescere insieme. Un’occasione d’incontro e uno strumento di relazioni che riesce a esaltare l’autenticità di un territorio unico come quello delle Valli del Natisone. Ne sono convinti Fernando Marchiori e Roberto Piaggio, direttori artistici a quattro mani del Festival che rinforza quest’anno la sua vocazione sempre più itinerante, transfrontaliera e multiculturale: marionette e burattini pur restando il cuore della manifestazione sono sempre più in dialogo con gli altri linguaggi della scena, in un orizzonte artistico che abbraccia anche il teatro d’attore e di narrazione, il teatro musicale, la danza e il nouveau cirque.’
Otto giornate in cui saranno presentati 21 spettacoli, tra cui una prima nazionale, molte prime regionali e due progetti speciali, sparpagliati in piazzette, fienili, sagrati, boschi o suggestive corti. In calendario anche alcuni appuntamenti più strutturati, come il pubblico stesso ormai richiede e come ci si attende da un’iniziativa che intende valorizzare paesi e comunità richiamando un turismo di qualità, ospiti grandi e piccini, contenti di inerpicarsi per le stradine solitarie, i sentieri nei boschi, lungo il fiume, attraversando nel verde minuscoli e silenziosi borghi, fermi in un tempo che il teatro ha saputo riconoscere e rispettare. Un legame che si è rinforzato, edizione dopo edizione, quello con le Valli del Natisone e il loro verde paesaggio, le loro acque e le loro genti che hanno saputo e sanno aprire i cortili e le case a chi arriva. Un posto magico e antico dove l’aria è frizzante e il sole si conquista le ombre dei campanili dei piccoli paesi dai nomi che sfidano le lingue e impegnano i navigatori satellitari: Masarolis, San Giovanni d’Antro, Špietar (San Pietro al Natisone), Bordon, Cepletischis, Iesizza, Cicigolis, Tercimonte, Kobarid, Clastra, Tribil, Clodig, Prepotto, Togliano, Sorzernto, Oculis, Peternel…
«Il Festival oggi è molto più di una rassegna di burattini e marionette – ha illustrato Roberto Piaggio, co-direttore del Festival – . È un lavoro in divenire dai tanti linguaggi ed espressioni, un mosaico di esperienze che compongono un progetto di cittadinanza culturale orientato anche alla produzione, con la partecipazione attiva delle comunità locali insieme agli organizzatori e agli artisti. Esprime il genius loci delle Valli. L’anima di quei luoghi che durante gli otto giorni di rappresentazioni diventano essi stessi teatro».
Ecco allora il ritorno delle fortunate passeggiate teatrali, tutti i pomeriggi (ore 17.00) con un percorso nella natura dedicato alla fiaba di Hänsel e Gretel a cura di Massimiliano Donato e Marta Riservato, e il tecno-filò di Marco Paolini, di nuovo nelle Valli dopo l’indimenticata serata con Jack London di alcuni anni fa. Ecco il travolgente Cappuccetto rosso senegalese del Ker Théâtre e una raffinata e divertente Anna Karenina ceco-slovena con Fekete Seretlek/Studio Damúza. Ecco il cabaret multilingue, mitteleuropeo e balcanico, di Sandra Mangini e una Tauromachia franco-ispanica per burattini. Ma le teste di legno si riprenderanno la scena anche nel Pinocchio rivisitato dal Laborincolo, nel Racconto d’estate di Patrizio Dall’Argine e nel Trovatello di Gigio Brunello e Gyula Molnár. Tra i molti riconoscimenti attribuiti in Italia e all’estero al burattinaio veneto, vi è anche la Marionetta d’oro vinta a furor di popolo nelle Valli del Natisone nel 1997 proprio per questo spettacolo. A distanza di vent’anni, riproporre il Trovatello al nostro Festival è insieme un segno di continuità nel rinnovamento e un omaggio a un maestro della scena internazionale del Teatro di figura. E infine ricordiamo che gli sconfinamenti saranno anche fisici, con la narrazione itinerante di Luisa Battistig che quest’anno ci porterà oltre frontiera, e con la doppia proposta del Cta: A spasso con Olivia andrà in scena “a specchio” in Italia e in Slovenia, con un’attrice italiana e una slovena nelle due lingue. Un altro modo per superare i confini e per aprire nuovi dialoghi e confronti, com’è nella natura transfrontaliera del Festival, nella sua storia lunga ormai un quarto di secolo.
A inaugurare il Festival sabato 14 luglio – ore 17.00 – “Hänsel e Gretel nelle Valli” – prodotto dal CTA – Centro Teatrale Animazione e Figure di Gorizia con Marta Riservato e Massimiliano Donato – che vedrà i partecipanti coinvolti in una suggestiva passeggiata dove i due attori saranno le guide per entrare nella fiaba dei fratelli Grimm e trasformare tutti in Hänsel e Gretel nello scenario naturale delle Valli. Uno spettacolo a stazioni ideale per un pubblico di tutte le età. Riprendendo la fortunata serie di passeggiate teatrali intitolate Lungo il fiume e tra gli alberi, il percorso si snoderà quest’anno in un paesaggio di grande bellezza e forte suggestione: un anello in gran parte pianeggiante, che partendo dalla chiesetta di Santo Spirito, sopra l’abitato di Spignon (Pulfero), attraverserà boschi e prati aperti. Sullo sfondo le colline, il Matajur, le vette oltre confine. Appuntamento con la passeggiata che si rinnoverà ogni giorno alle ore 17.00 sino a venerdì 20 luglio.
Alle ore 21.00 il sipario si alzerà a Sorzento (San Pietro al Natisone) sulla prima nazionale “Kar” uno spettacolo che, nato dall’unione di due compagnie, una Slovena e una della Repubblica Ceca, propone una divertente, particolarissima e raffinata rilettura del romanzo di Anna Karenina, unendo musica, teatro, cabarte e teatro d’oggetti.
Domenica 15 luglio alle ore 18.00 andrà in scena una prima regionale “Tauromachia”, uno spettacolo con burattini a guanto costruiti e manovrati dall’artista spagnola Paz Tatay su musica di Philippe de Truchis. Ispirandosi al teatro popolare, la compagnia Pelele trasporterà gli spettatori in un mondo assurdo e affascinante, dove i burattini sono i principali attori. La precisione nella manipolazione, le musiche eseguite dal vivo, il ritmo sostenuto delle scene e la tensione comica, ricca di slanci sorprendenti, manterranno viva l’attenzione del pubblico in quell’incontro unico e irripetibile che, per Pelele, è ogni spettacolo. Alle ore 20.00, in occasione de “Il ritorno dei falciatori”, andrà in scena un ulteriore prima regionale “Parfumul Strazilor Il profumo delle strade” – Piccolo Varietà dell’Est. Si tratta di un progetto di Sandra Mangini con Stefano Marzanni al pianoforte e costumi di Giacomo Sega. Lo spettacolo è un piccolo varietà, un contenitore tascabile di musica e teatro, il diario di un viaggio immaginato, un gioco poetico di trasformismo che guarda a Est dell’Adriatico – a Est di noi – verso una terra concittadini. Terra di culture straordinarie, di grandi letterature, di voci dissenzienti e resistenti: quelle della tradizione dalmata, yiddish e lituana, per esempio, e quelle di Mickey Katz, Kurt Weill/Bertolt Brecht, Béla Bartók, Alexandru Prodan, Boulat Okoudjava, Vladimir Vysotskij, Aleksandr Skrjabin, Ljiliana Petrovi Buttler.
Lunedì 16 luglio appuntamento alle ore 21.00 a Clastra (San Leonardo) con la prima regionale “Somari”, della compagnia Il Labirincolo per la regia di Gyula Molnár e Marco Lucci, uno spettacolo di burattini in baracca. Il Labirincolo è un progetto teatrale fondato in Umbria nel 2005 con l’intenzione di approfondire i linguaggi e le forme del teatro di figura, di rivolgersi al pubblico dell’infanzia con storie non infantili, di sperimentare le capacità espressive di questi strumenti teatrali. E per nulla infantile è la storia di Somari che “… in un vero e proprio delirio di personaggi ed apparizioni, si dipana una trama surreale dove tutti i personaggi di Pinocchio vogliono prendere posto in un teorema di Collodi di difficile spiegazione. Marco Lucci, da par suo, conduce il gioco di tutti i personaggi sul filo dell’ironia, dando loro sostanza e credibilità. …siamo davanti ad un teatro che diverte e che soprattutto stupisce, fornendoti dimensioni inaspettate, ciò che vogliamo da un teatro che si rispetti.”
Alle ore 21.00 Prepotto ospiterà il travolgente “Thioro. Un Cappuccetto rosso senegalese” del Ker Théâtre Mandiaye N’Diaye, una reinvenzione dal respiro africano di Cappuccetto rosso, una delle fiabe europee più popolari e di cui esistono numerose varianti; Thioro porta lo spettatore alla scoperta non del bosco, ma della savana, e all’incontro non con il lupo, ma con Buky la iena, in un viaggio immaginifico e bruciante attraverso l’Africa. Un viaggio dal ritmo pulsante, che intreccia diverse lingue, ritmi, suoni e immaginari, e fa incontrare e mette in corto circuito la fiaba europea con la tradizione africana partendo dalla suggestione di come l’origine esatta di Cappuccetto rosso continui a essere un’incognita. Narrazioni ispirate allo stesso tema si possano trovare non solo nel folklore europeo, ma anche nella tradizione orientale e africana. Nato in Senegal, lo spettacolo è una nuova occasione di incontro nel solco della feconda relazione del Teatro delle Albe con Diol Kadd e gli attori legati a Mandiaye NDiaye, attore cardine del Teatro delle Albe (scomparso nel 2014) che ha fondato l’associazione Takku Ligey coinvolgendo i giovani del villaggio e creando un’alternativa di lavoro e di vita. Un “meticciato teatrale” che prosegue il percorso delle “Albe afro-romagnole”. Nel 1988, infatti, la compagnia ravennate, intrecciando la lezione della tradizione teatrale alla ricerca del nuovo, acquisì al suo interno dei griots senegalesi, coniugando drammaturgia, danza, musica, dialetti, invenzione e radici, e costruendo un importante percorso artistico, sociale e culturale che ha portato alla nascita in Senegal di una realtà teatrale e culturale di rilievo, da cui prende vita anche questo spettacolo.
Mercoledì 18 luglio alle ore 21.00 ritorna nelle Valli del Natisone, a Cicigolis, Marco Paolini con lo spettacolo “Tecno-filò”.
«Non sono un esperto di Internet, non sono un utente dei social. Non conosco la meccanica quantistica, né le neuroscienze e la fisica, né la robotica e le intelligenze artificiali. Ma tutto questo mi riguarda e mi interessa. So che la mia vita sta cambiando grazie o per colpa delle tecnologie che da queste innovazioni derivano e di cui faccio uso anch’io come i miei simili. Provo a riflettere a voce alta su questo mettendo insieme piccole storie unite da un filo di ragionamenti. Una volta, nelle veglie invernali si chiamavano filò le narrazioni degli anziani che raccontavano qualcosa di unico e prezioso. Senza presunzione di riuscirci, ritengo necessario provare a narrare il nostro tempo crisalide.» Marco Paolini.
Giovedì 19 luglio alle ore 18.30, a Togliano, il sipario si alzerà su “A spasso con Olivia”, uno spettacolo prodotto dal CTA – Centro Teatro Animazione e Figure di Gorizia che, ispirato a uno spettacolo con testo e figure di Altan, è trasformato in un gioco in cui i piccoli spettatori accompagnano Olivia alla scoperta del mondo: del sole, del mare, dei colori, delle cose, e delle parole che alle cose danno un nome. Insieme a lei si meravigliano, si entusiasmano, gioiscono delle vittorie, si arrabbiano per le piccole sconfitte. Qui Olivia è circondata da tante scatole diverse, e aprirle a una a una rappresenta per lei una nuova esperienza. Sullo sfondo, lo sguardo sorridente di Altan con il vecchio pupazzo giallo dai grandi occhioni utilizzato per lo spettacolo Olivia Paperina. Un regalo del CTA a un grande artista.
Alle ore 21.00, nella suggestiva cornice di Castelmonte, in calendario “Il burattinaio di Banfield” di e con Sergio Mercurio, l’attore argentino acclamato nei festival internazionali. Nel Burattinaio di Banfield, per la prima volta in Italia, interpreta se stesso, mentre i pupazzi che prendono vita dal suo corpo-voce sono i personaggi pittoreschi del quartiere popolare in cui vive a Banfield in provincia di Buenos Aires. Grazie alle capacità improvvisative dell’artista, questi personaggi si animano tra il pubblico, ricreando una dimensione di vicinato e coinvolgendo gli spettatori. Uno spettacolo divertente, irriverente, poetico, che incanta e sorprende in ogni istante.
Venerdì 20 luglio alle ore 18.30, a Caporetto, per la regia di Jelena Sitar e con Urska Cvetko, andrà in scena “Račka Olivija gre v svet”, la versione in lingua slovena di A spasso con Olivia.
Alle ore 21.00, a Iesizza (San Leonardo), il Teatro medico Ipnotico presenterà “Racconto d’estate”: in questo capitolo delle stagioni di Sandrone i protagonisti sono i bambini. I figli di celebri burattini, dall’emiliano Sandrone al francese Guignol, passano l’estate in città con altri amici, giocando sotto ad un ponte. Infatti nessuno ha un soldo per andare in vacanza. In un normale pomeriggio di canicola la realtà supera la fantasia trasformando la noia in avventura. Questo racconto è ispirato ai film di Francois Truffaut, che nella sua opera ha sempre conservato uno sguardo verso l’infanzia, ai suoi incanti e alle sue amarezze.
Quest’anno, nella giornata conclusiva, sabato 21 luglio, alle ore 17.00, Luisa Battistig raccoglie per il Festival le sue storie lungo un sentiero transfrontaliero che dalla località di Vartačia (Savogna/Sauodnja) porta a Jevšček (Kobarid/Caporetto). Nel borgo sloveno la narrazione proseguirà con Katja Ros all’interno della Nježna hiša, la casa più antica del paese, testimonianza di un modo di vivere più vicino alla natura e ai ritmi del lavoro contadino. Un percorso tra ricordi personali, aneddoti popolari, vicende storiche e antiche leggende, luoghi popolati da personaggi fantastici, uomini e animali a volte divisi dai confini, ma uniti nella comune appartenenza a queste valli. Un percorso da ascoltare. Perché «ci sono luoghi della nostra terra che sanno raccontare qualcosa di unico». Si raccomandano calzature e abbigliamento adeguati.
E alle 21.00, a Cepletischis (Savogna), il sipario si alzerà su “Un trovatello a casa del diavolo”, con Gigio Brunello che, a vent’anni dalla sua premiazione con la Marionetta d’oro, torna al Festival delle Valli del Natisone con un classico del Teatrodi figura.
La partecipazione agli eventi è libera.
A pagamento lo spettacolo di Marco Paolini: ingresso € 12. Prevendita circuito Vivaticket (www.vivaticket.it) e da sabato 14 a mercoledì 18 luglio (ore 17-19) presso l’Albergo Al Vescovo-Pulfero.
Il programma completo su
http://www.festivaldellevallidelnatisone.net/