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Quella del violoncellista udinese Josè Giuseppe Bragato, scomparso nel 2017 ultracentenario, è una storia di musica ma soprattutto una grande storia d’amore: per la sua terra d’origine, il Friuli, e per l’Argentina che lo ha accolto e reso grande. Una storia per molti versi poco nota al grande pubblico, che arriva al Teatro Nuovo Giovanni da Udine mercoledì 5 agosto 2020 con inizio alle ore 21.00 per la rassegna en plein air Teatro Estate 2020.
Josè Bragato. L’impronta friulana nella storia del tangoè lo studio di uno spettacolo-concerto che andrà in scena nella sua forma completa nella stagione di prosa 2020/21 del Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Un viaggio intimo e lieve, a tratti nostalgico e a tratti sorprendentemente ironico in cui culture e lingue diverse – il friulano, l’italiano e lo spagnolo – si incontrano e si scontrano per necessità di vita, ma soprattutto dove la musica gioca da protagonista grazie alla presenza sul palcoscenico di due maestri del pianoforte e del violoncello: Andrea Boscutti (anche ideatore dello spettacolo) e Riccardo Pes.
Sul palcoscenico accanto ai due musicisti troveremo Paolo Coretti, ideatore anche dei testi, e Giuliano Bonanni nella doppia veste di attore e regista, che nella scorsa stagione ha portato al Teatro Nuovo Giovanni da Udine Hermanos, storia epica e passionale di integrazione sociale.
Nato a Udine nel 1915, Josè Giuseppe Bragato emigrò con la famiglia in Argentina e divenne celebre, in ambito sinfonico, nella riproposizione di musica folkloristica argentina e paraguaiana e, soprattutto, nello sviluppo del tango: quelNuevo Tango che ebbe tra i suoi protagonisti Astor Piazzolla, artista che con Bragato collaborò lungamente e cuidedicò una delle sue composizioni,Bragatissimo come tributo alla loro profonda cooperazione e amicizia.
“Sulla scena si susseguono i ricordi dell’infanzia friulana a Udine frastornata dagli eventi del primo dopoguerra, le prime esperienze di vita in una famiglia di falegnami e di musicisti, l’emigrazione in Argentina, lo studio appassionato del pianoforte e del violoncello fino ai successi che lo portarono a diventare uno dei più famosi violoncellisti del momento; un racconto che altro non può essere se non un viaggio nella musica.” – sottolinea Paolo Coretti.
“In ciascuna frase musicale Bragato sembra voler raccontare la sua vita fatta di emigrazione, viaggi, speranze, ricordi e un indissolubile legame con la sua terra d’origine – spiega Andrea Boscutti -. I brani scelti ripercorrono sonoramente la sua storia: le melodie della tradizione popolare friulana, i brani caratterizzati dall’incontro fra il ritmo inconfondibile del tango, le sfumature della più lirica ed introversa musica romantica e i connotati tipici del jazz.”
Una storia, quella di Josè Giuseppe Bragato che però vuole anche essere uno stimolo per i più giovani: “Viviamo in un’epoca nella quale le nuove generazioni tendono a bruciare le proprie aspirazioni ed identificazioni attraverso il culto di personaggi virtuali, lontani dalla realtà di condizioni quali la fatica nel raggiungimento dei propri obiettivi e la costanza nel coltivare la propria passione – annota Giuliano Bonanni –. Portare in scena un esempio umano ed artistico come quello di Josè Bragato ci auguriamo possa portare a spunti di riflessione sulla contemporaneità”.
In caso di pioggia lo spettacolo si svolgerà all’interno del Teatro.