È uno degli spettacoli di Prosa che più sta entusiasmando il pubblico e la critica in tutta Italia in questa Stagione: Agosto a Osage County, commedia dissacrante, ironica, imprevedibile del Premio Pulitzer Tracy Letts, arriva al Teatro Nuovo Giovanni da Udine sabato 13 e domenica 14 gennaio 2024. La nuova produzione del Teatro Stabile di Torino vede in scena un nutritissimo cast nel quale spiccano i superlativi Filippo Dini, qui anche nel ruolo di regista, Anna Bonaiuto e Manuela Mandracchia.
Lo spettacolo sarà preceduto, venerdì 12 gennaio alle ore 17.30, da un incontro di Casa Teatro a cura del professor Peter Brown, direttore della British School FVG, dal titolo Una cinica famiglia dell’Oklahoma. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Agosto a Osage County racconta un dramma familiare di rara intensità e imprevedibilità, in cui l’aridità del contesto – l’estate afosa delle Grandi Pianure dell’Oklahoma – si specchia con quella interiore dei protagonisti. Nella contea di Osage, in Oklahoma, vivono Violet e suo marito Beverly Weston, poeta alcolizzato. Un giorno l’uomo scompare misteriosamente e la famiglia si riunisce precipitosamente, riportando a galla vecchi ricordi spiacevoli. Il ritrovamento del cadavere e il suo funerale daranno il via a una emozionante e divertente resa dei conti.
Scrive Tracy Letts: «La speranza di ogni drammaturgo è quella di poter attingere, attraverso la narrazione, a temi universali. Con molti americani condivido la storia di famiglie – per lo più discendenti di agricoltori irlandesi, tedeschi o olandesi – che hanno forgiato la loro etica dagli anni della Depressione fino al Baby Boom. Condivido il conflitto multigenerazionale che inevitabilmente nasce quando coloro che non hanno nulla hanno lasciato il loro orgoglio e il loro senso di colpa a coloro che non hanno voluto nulla. August: Osage County è il mio tentativo di esplorare questo scisma generazionale e la sensibilità del Midwest, perché, come disse Sam Shepard quando gli chiesero perché scrivesse così tanto sulla famiglia: “Che altro c’è?”. Agosto a Osage County ci può dare una possibilità per imparare come le dinamiche della “famiglia” continuino a plasmare noi e il nostro approccio al mondo».
Dichiara Filippo Dini: «Questo testo è l’ultimo anello di un filone meraviglioso, quello di Ibsen, di Čechov, di Pirandello e poi di Eduardo: il dramma borghese, che si concentra sulla dinamica familiare. Ma Tracy Letts ci parla della società contemporanea, e dunque può permettersi una crudezza che caratterizza amaramente la nostra epoca. Per tutto il tempo di questa commedia assistiamo a scontri, vendette, frustrazioni e rancori antichi e mai sopiti all’interno di una grande famiglia, dove regna una matriarca malata di cancro, perfida e dipendente dai medicinali, che non fa altro che confrontarsi violentemente con tutti i suoi famigliari, per prime le sue figlie. Regna un odio furioso in casa Weston, nutrito dalla degenerazione di ogni singola personalità che la abita, fomentato dai personali fallimenti, dalle invidie e dalle delusioni di una vita intera, dove la rabbia e l’aggressione sembrano essere gli unici linguaggi possibili, l’unico codice consentito per comunicare in quella famiglia. Una realtà selvaggia e primordiale sembra animare questa famiglia disfunzionale (come è stata definita) alle prese con l’ultimo atto del suo travagliatissimo percorso. Hanno tentato di amarsi, hanno provato a dialogare, hanno cercato per anni di comprendersi: adesso basta, dopo quel giorno (che corrisponde al giorno in cui viene seppellito papà) ogni vincolo familiare risulterà definitivamente spezzato e probabilmente non si rivedranno mai più. Attraverso i personaggi di Letts abbiamo la possibilità di confrontarci con una parte di noi, che ha a che fare con ciò che riflettiamo sulle persone che ci circondano, alle quali inevitabilmente consegniamo un pezzetto del nostro essere, fatto di tutto ciò che ci nutre e ci avvelena in quel preciso momento. Questo si arricchisce del confronto, espresso nelle maniere più disparate, e qui inizia la condivisione. Tutto questo processo sembra essere molto ammalato nella nostra epoca, sembra soffrire di un cancro incurabile, come quello alla bocca di Violet, che ci impedisce di comunicare, appunto, di ristabilire l’umana trasmissione tra gli individui».
In scena Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia, Filippo Dini, Fabrizio Contri, Orietta Notari, Andrea Di Casa, Fulvio Pepe, Stefania Medri, Valeria Angelozzi, Edoardo Sorgente, Caterina Tieghi, Valentina Spaletta Tavella.
Dramaturg e aiuto regia Carlo Orlando, scene Gregorio Zurla, costumi Alessio Rosati, luci Pasquale Mari.
Musiche Aleph Viola, suono Claudio Tortorici. Assistente regia Eleonora Bentivoglio, assistente costumi Rosa Mariotti.
Regia Filippo Dini.
Produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
Informazioni e biglietteria
La biglietteria del Teatro in via Trento 4 a Udine è aperta dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00. Orari speciali nei giorni di spettacolo: sabato 13 gennaio gli sportelli saranno aperti dalle 14.30 alle 20.30; domenica 14 gennaio dalle 14.30 alle 16.00. Acquisti online come sempre disponibili su vivaticket.it