Il film firmato dalla Premio Nobel per la Letteratura 2022 assieme al figlio David Ernaux Briot, sarà a Cinemazero di Pordenone martedì 13 dicembre alle 20:45 e al Visionario di Udine mercoledì 14 dicembre alle 19. Le due proiezioni speciali saranno l’occasione per il lancio della nuova campagna per la raccolta di filmini amatoriali e di famiglia sul tema “Il sacro nella quotidianità”, a cui si dedicherà il Sistema delle Mediateche del Friuli Venezia Giulia a partire da ora e per tutto il 2023.
L’iniziativa fa parte del progetto “Memorie animate di una regione” e vede come capofila Cinemazero, in collaborazione con le Mediateche “Ugo Casiraghi” di Gorizia, “Mario Quargnolo” di Udine e La Cappella Underground di Trieste, grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia. Giunto alla quarta annualità, il progetto ha reso possibile l’avvio di un grande archivio multimediale, capace di creare una memoria collettiva attraverso la piattaforma: www.memorieanimatefvg.it. Il valore storico, etnografico e sociologico dei filmini di famiglia che andranno ad aggiungersi alla collezione attraverso la nuova raccolta, consentirà di dare continuità al lavoro di recupero e documentazione di una quotidianità familiare intima e autentica, denominatore comune delle diversità presenti nel Friuli Venezia Giulia.
Nel film di Annie Ernaux, le riprese in Super8 sono silenziose: passano sul muro, o su un lenzuolo bianco, e a commentarle c’è solo il crepitio del proiettore. La scrittrice francese dà voce a quei silenzi sovrapponendo le proprie parole a una raccolta di filmini familiari girati da lei e suo marito tra il 1972 e il 1981. Davanti e dietro la macchina da presa, Ernaux racconta una storia intima che, come nei suoi libri, si intreccia con la Storia collettiva. I viaggi in giro per il mondo (dal Cile di Allende all’esotico Marocco, dall’Unione Sovietica alla misteriosa Albania), la quotidianità casalinga, le fughe in campagna e le crisi della famiglia Ernaux riflettono le emozioni e le insicurezze di un’intera classe sociale nei decenni successivi al Sessantotto.