Il Festival del Teatro della Biennale di Venezia, che inizia oggi e si conclude il 25 settembre, si apre con The making of Anastasia, uno spettacolo tutto al femminile firmato da Martina Badiluzzi.
La giovane regista e autrice, nata a Udine nel 1988, ha alle spalle un percorso teatrale dedicato allo studio dei linguaggi performativi. Tra le sue esperienza passate ricordiamo la sua partecipazione al pluripremiato spettacolo Fäk Fek Fik – le tre giovani Werner Schwab, di cui è interprete e co-autrice, e il suo debutto nel 2017 con IL VIVAIO – e se ci amassimo quanto ci odiamo lo sai che bello, drammaturgia originale in cui ha collaborato con il performer e musicista poli-strumentista Samuele Cestola. Vincendo nel 2019 la terza edizione del bando di Biennale College Registi Under 30 ha potuto realizzare The making of Anastasia, un progetto interessante e ambizioso scritto, diretto e interpretato solo da donne.
Intervistata da La Repubblica Martina Badiluzzi ha spiegato così il processo creativo che ha portato lei e le sue collaboratrici alla realizzazione dell’opera: “Ci siamo chieste perché una donna sceglie di fare, di fatto, l’attrice per tutta la vita, di recitare la parte di un’altra; cosa significhi mettersi davanti allo sguardo altrui con un’altra identità, che è qualcosa di molto vicino al mestiere dell’attrice. Il lavoro ruota intorno alla domanda del cosa ci sia di indispensabile nel mostrarsi e come cambia la percezione di sé. Sì, il tema è quello dell’identità, del perché e come il femminile si è costruito sotto lo sguardo dell’uomo, nella vita ma anche nel teatro dove quasi sempre i registi sono maschi”.
The making of Anastasia è in programma domani alle 21:30 al Teatro Piccolo Arsenale. Una volta conclusa la Biennale, lo spettacolo andrà in scena anche al Teatro Vascello di Roma per il RomaEuropa Festival il 10 e l’11 novembre.