La mostra allestita nella chiesa di Sant’Antonio abate è visitabile fino al 7 giugno
Oltre mille visitatori nelle prime due settimane di apertura per l’antologica dedicata a Mario Micossi di cui 530 solo nel primo weekend. L’esposizione, allestita nella chiesa di Sant’Antonio abate, organizzata dalla Provincia di Udine con il sostegno della Fondazione Crup, ha registrato un afflusso di pubblico già molto elevato (è visitabile fino al 7 giugno) a conferma del grande apprezzamento e dell’interesse dei visitatori nei confronti della produzione dell’artista originario di Artegna e di cui quest’anno ricorre il decimo anniversario della morte. “Un appeal, quello registrato da questa mostra, di cui siamo molto soddisfatti perché accresce il valore dell’omaggio che la Provincia ha inteso offrire a questo suo grande pittore-incisore” commenta l’assessore provinciale alla cultura Francesca Musto.
La mostra propone un “viaggio virtuale” a ritroso nel tempo, attraverso le mete più care al pittore friulano. Da Tibet e Nepal, visitati per l’ultima volta proprio nel 2005, anno della morte, il percorso prosegue idealmente mediante le sue pitture attraverso le metropoli americane, per giungere alle città europee e italiane al cuore della sua terra, alle amate montagne friulane, dove il segno sicuro dell’artista descrive puntualmente il profilo di ogni cima. L’esposizione offre al pubblico la possibilità di apprezzare, in un unico insieme, varie opere inedite provenienti dalla collezione personale dell’artista messe a disposizione dalle nipoti ed eredi, Elena e Anna Micossi. In mostra sono inoltre presenti alcune opere conservate nelle prestigiose collezioni d’Arte della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, della Società Filologica Friulana e di alcune raccolte private. Un catalogo bilingue italiano-inglese, edito per l’occasione, accompagna la visione della mostra.