Un bambino che cade e la mamma che accorre per rialzarlo; i panni stesi alle finestre si asciugano al vento; in equilibrio sulla prua di una gondola un cane abbaia alle persone sulla riva; presso la colonna del Leone di San Marco due donne si fermano a chiacchierare; lente e solenni le gondole scivolano sulle acque del Canal Grande. Scene di vita quotidiana di una realtà di ieri oppure di oggi?
Canaletto e il Settecento veneziano sono in mostra nelle sale di Palazzo Ducale a Venezia e dentro quelle vedute di Canaletto, di Guardi, di Bellotto di Carlevarijs non è rappresentata una Venezia di ieri, non vi è rappresentata solo la storia passata, ma troviamo il presente e la voglia di far rivivere la città oggi. Con questa mostra si vuol trasmettere il messaggio che Venezia c’era, ma che c’è ancora e che ancora vuole vivere riprendendo quell’entusiasmo settecentesco di volersi sentire protagonista sempre.
La Fondazione Musei Civici di Venezia si rimette in gioco dopo la grande esposizione sul Tintoretto che da poco ha chiuso i battenti, riproponendosi con questa mostra: erano una ventina d’anni che a Venezia non erano presenti Canaletto e il Settecento e ora prende il via questo grandioso evento che vede esposti quadri ed opere d’arte provenienti sia da collezioni private e da musei internazionali e per molte opere questa è la loro “prima uscita” per essere esposte al grande pubblico.
“Canaletto & Venezia” celebra la storia della città mettendone a fuoco un intero secolo, esaltando l’ultima grande stagione dell’arte veneziana. E’ un’esposizione che racconta la complessità e le contraddizioni del Settecento: due sono i grandi artisti che predominano la mostra e sembrano quasi essere messi in contrapposizione tra loro. Canaletto e Tiepolo. Mentre quest’ultimo, però, celebra la grandezza di Venezia raccogliendo l’eredità del ‘600 senza nulla aggiungere alle tematiche classiche ma modificandone la rappresentazione e la tecnica pittorica, Canaletto invece si fa trasportare delle moderne tendenze dell’illuminismo, raffigura una città che ruota e si muove attorno a lui, sa cogliere Venezia nelle sue immagini più tipiche mostrando non la bellezza delle sue architetture ma la bellezza stessa di Venezia. Ancora oggi se uno straniero, o se noi stessi, pensiamo a Venezia pensiamo alle vedute di Canaletto, la città di ieri è rimasta quella di oggi e così sarà anche domani: Venezia era ed è, essa stessa, un’opera d’arte che si proietta nel futuro.
“Canaletto & Venezia” riassume il secolo dell’Illuminismo, dell’ultima grande stagione dell’arte veneziana, della caduta della Repubblica di Venezia ma la mostra non si chiude con le vedute di Guardi, con la decadenza del ‘700 e con la fine delle Repubblica ma termina con Antonio Canova, con Piranesi, con Bellotto, con quegli artisti cioè che lanciano un ponte con l’arte dell’Ottocento perché Venezia non muore, ma continua nel domani.
La mostra è allestita a Palazzo Ducale, negli appartamenti del Doge e resterà aperta dal 23 febbraio al 9 giugno 2019.