Pronta la staffetta che ripercorrerà a piedi con una reliquia del Santo nello zaino il tratto più a nord del «Cammino di sant’Antonio», con tappe a Majano, Sequals, Montereale Valcellina, Polcenigo ed eventi religiosi e culturali lungo il percorso. Il programma completo degli eventi in Friuli nel mese di ottobre
Servono cinque giornate di cammino per attraversare il Friuli Venezia Giulia lungo il neonato tracciato nord del «Cammino di sant’Antonio», inaugurato a giugno 2021 a Gemona del Friuli. In occasione delle celebrazioni antoniane per gli 800 anni della vocazione francescana di sant’Antonio e del suo arrivo in Italia, afferenti al progetto «Antonio 20-22», una staffetta di pellegrini a piedi è pronta a percorrere i 120 chilometri friulani portando con sé un «ospite» particolare. Si tratta di una reliquia ex ossibus di sant’Antonio che “camminerà sulle gambe dei pellegrini” e verrà consegnata di volta in volta alle comunità cristiane dei paesi di tappa ospitanti, per ripartire il mattino successivo. Precisa fra Paolo Floretta, francescano conventuale (OfmConv), coordinatore del progetto Antonio 20-22: «Tutti gli eventi sono di libero accesso, ma aperta è pure la staffetta a chiunque vorrà affiancarsi lungo la strada: per questo rendiamo noti luoghi e orari di partenza nel programma ufficiale».
Il programma prevede due giorni di eventi a Gemona del Friuli sabato 9 e domenica 10 ottobre prima della partenza lunedì 11 direzione Majano. Le mete successive sono Sequals martedì 12; Montereale Valcellina mercoledì 13; Polcenigo giovedì 14; Sacile venerdì 15 ottobre.
«Per sant’Antonio – spiega fra Paolo –, quello a piedi lungo le strade friulane è un ritorno, perché queste contrade lo videro camminante e predicatore della Buona notizia del Vangelo negli anni intorno al 1227, quando, da ministro provinciale, di qui passò per incontrare i frati operanti nel territorio e il popolo di Dio loro affidato». In particolare, è attestata la visita pastorale di Gemona del Friuli, porta nord del «Cammino di sant’Antonio» in quanto sede della più antica chiesa mai dedicata ad Antonio, custodita all’interno del Santuario di sant’Antonio.
Proprio il Santuario sarà sede di gran parte delle proposte del fine settimana che precede l’avvio del cammino. Si comincia sabato 9 alle ore 11 con il convegno «Il sant’Antonio della gente: reliquie, devozioni e carte a Gemona e in Friuli», che vede tra i relatori fra Luciano Bertazzo, OfmConv (direttore del Centro Studi Antoniani di Padova) e Andrea Tilatti (storico medievista dell’Università di Udine); la sera (ore 20.30) una Veglia antoniana porterà sulla dimensione della preghiera l’intera iniziativa. Domenica 10 attenzione per i più piccoli con il laboratorio artistico espressivo Gioca con Antonio, a cura del «Messaggero dei ragazzi» (ore 16, prenotazione gratuita info@gemonaturismo.com). La sera ore 20.30 il Concerto «Dante d’Arpe» (con orchestra Ventaglio d’arpe; voce recitante Massimo Somaglino; soprano Laura Ulloa) omaggerà in musica san Francesco e il suo cantore Dante Alighieri.
Sabato 9 inoltre, alle ore 17.30 a Palazzo Elti di Gemona, la storica dell’arte suor Maria Gloria Riva inaugurerà la mostra collettiva antoniana «La Voce e il Miracolo- Espressioni del contemporaneo», espressione dell’Associazione Di.Segno di Padova. La mostra giunge così al suo sesto allestimento dopo aver girato l’Italia lungo il Cammino di sant’Antonio. Resterà aperta a Gemona fino a domenica 7 novembre (visite da martedì a domenica, ore 9.30-12.30 e 14.30-18.00).
Ogni tappa avrà poi la sua caratterizzazione, oltre al cammino a piedi. A Majano lunedì 11 dopo la Messa delle 18.00 a San Tomaso l’appuntamento è alle 20.30 all’Hospitale di San Giovanni – San Tomaso per una serata di scoperta del Cammino antoniano dal titolo «Dall’Alpi a Sicilia a piedi con sant’Antonio».
A Sequals martedì 12 alle 16.00 la preghiera con esposizione della reliquia e confessioni alla Chiesa di Sant’Andrea apostolo precederanno la Messa delle 19.00, presieduta da fra Roberto Brandinelli, OfmConv, ministro provinciale della Provincia italiana di S. Antonio di Padova.
A Montereale Valcellina la Messa con esposizione della reliquia, alla Chiesa di Santa Maria Assunta, sarà alle ore 18.00 di mercoledì 13.
Giovedì 14 un momento particolare avverrà alle 12.30 circa nel piazzale antistante il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. Qui i pellegrini si fermeranno con la reliquia per un momento di preghiera insieme ai malati, ai loro familiari e agli operatori. La sera, all’arrivo a Polcenigo nell’antico convento francescano oggi presidiato dalle suore elisabettine, Veglia antoniana di preghiera alla chiesa di San Giacomo, ore 20.30.
Ultimo giorno di cammino venerdì 15 ottobre con arrivo a Sacile e la Messa in Duomo delle 18.30 che chiuderà il programma di ottobre. Per Sacile sarà un arrivederci, perché proprio da questa tappa la staffetta ripartirà lunedì 8 novembre per completare il cammino con le tappe venete fino a Padova.
Le dichiarazioni dell’amministrazione di Gemona del Friuli
«A ottocento anni dall’arrivo in Italia di Antonio di Padova, l’Amministrazione Comunale di Gemona è felice di poter onorare la memoria del Santo, ricordando la sua grandiosa figura e l’impatto che essa ha avuto nei secoli, insieme ai numerosi e prestigiosi partner che si sono ritrovati all’interno della grande famiglia di “Antonio 20-22”. Una tre giorni di devozione e di cultura che prende avvio dall’importante presenza del Santuario antoniano gemonese per coinvolgere devoti, curiosi e tutti coloro che sono interessati al Cammino che collega la nostra cittadina alla Basilica del Santo. Una serie di appuntamenti che si propone di valorizzare ancor di più le peculiarità del nostro territorio e, nei giorni a seguire, anche quelle dei territori friulani coinvolti in questo percorso di fede e di bellezza, senza l’impegno dei quali il Cammino stesso non avrebbe mai visto la luce».
Roberto Revelant, Sindaco di Gemona del Friuli
«Sant’Antonio, camminando nella nostra terra, ha lasciato un grande ricordo del suo passaggio, una traccia che nel tempo si è trasformata in una grande devozione e che ha visto sorgere numerosi luoghi di culto a lui dedicati. È questa contezza e la precisa volontà di valorizzare gli importanti documenti custoditi nel nostro Archivio storico che ci ha portato a organizzare questo convegno, grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, che ringraziamo, e la collaborazione con il Centro Studi Antoniani e le Università di Udine e di Trieste. Un’occasione per scoprire pagine di storia ancora poco note, comprendere quale patrimonio di sapere i documenti antichi – che saranno presto oggetto di digitalizzazione – siano in grado di svelare e assumere consapevolezza di quando radicata sia a Gemona la devozione ad Antonio di Padova».
Flavia Virilli, Assessore alla Cultura di Gemona del Friuli
Il Progetto Antonio 20-22
Il programma friulano si colloca nel contesto del Progetto «Antonio 20-22», di valorizzazione degli ottocentenari antoniani del triennio: 1220 la vocazione francescana di Antonio, 1221 il suo naufragio in Italia e il primo incontro con san Francesco, 1222 il suo svelarsi al mondo come grande predicatore e santo. «Antonio 20-22» è espressione dei Frati minori conventuali della Provincia Italiana di S. Antonio di Padova, voluto e ideato – insieme ai collaboratori laici – da alcune delle principali realtà della famiglia antoniana: la Basilica del Santo, il «Messaggero di sant’Antonio», l’Associazione Cammino di sant’Antonio, il Centro Francescano Giovani – Nord Italia, la Peregrinatio Antoniana.
«Antonio 20-22» è direttamente patrocinato dall’intera famiglia francescana che vive e prega nel nostro Paese, ovvero i frati (conventuali, minori, cappuccini e il Terzo ordine regolare, con l’Unione Conferenze dei Ministri Provinciali della Famiglia francescana d’Italia); le clarisse (Federazioni delle Clarisse in Italia); le suore francescane di vita attiva (MoReFra, il Movimento delle Religiose Francescane); i laici francescani (OFS d’Italia, Ordine francescano secolare).
Tutte queste realtà, e altre del territorio, hanno contribuito validamente all’organizzazione del programma friulano. Vanno ringraziate le parrocchie, le amministrazioni comunali, le fraternità francescane, le singole persone coinvolte, senza le quali il programma sopra indicato non sarebbe stato immaginabile. Una menzione particolare per l’amministrazione comunale di Gemona del Friuli e per la fraternità dei frati minori del Santuario di sant’Antonio di Gemona.