ULTIMO WEEKEND UTILE PER VISITARE LE 23 STRAORDINARIE OPERE CONTEMPORANEE DI LIVELLO INTERNAZIONALE
IN MOSTRA A UDINE NELLA CHIESA DI SANT’ANTONIO ABATE
L’ultima visita guidata con la co-curatrice della mostra Serenella Castri è in programma venerdì 18 ottobre alle ore 16:00
È in dirittura d’arrivo la mostra d’arte sacra contemporanea “Dipingere il Mistero. L’arte della fede oggi”, la mostra – idealmente parallela alla proposta artistica lanciata dalla Santa Sede alla Biennale di Venezia di quest’anno – che si conclude domenica 20 ottobre, nella Chiesa di Sant’Antonio Abate a Udine, dopo aver proposto la scoperta sorprendente di quanto l’amicizia tra la fede e gli artisti contemporanei sia viva e feconda attraverso una selezione di ventitrè opere di assoluto spessore internazionale.
Alle ore 16:00 di domani, venerdì 18 ottobre, è prevista invece l’ultima esclusiva visita guidata, con la co-curatrice della mostra e storica dell’arte Serenella Castri, che illustrerà le ventitrè opere provenienti da tutta Italia, dipinte da undici artisti ormai affermati tra i principali pittori della stagione presente – nove dei quali italiani, un ungherese e un giovane talento russo (Oleg Supereco da Mosca, Ádám Kisléghi Nagy da Budapest e gli italiani Agostino Arrivabene, Amedeo Brogli, Aurelio Bruni, Piero Casentini, Roberto Ferri, Giovanni Gasparro, Luigi Mor, Rocco Normanno, Ezio Pollai) – in grado di impressionare i numerosi visitatori per la qualità tecnica della pittura, per l’intensità drammatica delle emozioni che impregnano le tele, per la ricerca spirituale di autenticità – contro ogni retorica dello scontato e della provocazione – per il desiderio di ricostruire e proporre un nuovo canone di bellezza e per la genialità nel reinterpretare in modo innovativo le iconografie antiche, pur riuscendo a custodirne l’eredità. La mostra si snoda attraverso cinque momenti spirituali e artistici. Anzitutto si introduce il tema del rapporto tra bellezza e rivelazione e tra arte e cristianesimo, mostrando – ad esempio in un’opera come la Pietà, di Oleg Supereco – come i canoni classici dell’arte cristiana siano ancora oggi reinterpretabili in modo toccante, attento al contenuto di fede e al tempo stesso capace di sorprendere per novità di impostazione – Poi, quasi per contrasto, si affronta la questione dell’emancipazione dalle antiche abitudini iconografiche – come ne La visione di Irene, di Agostino Arrivabene – che nasce dal desiderio di narrare con maggiore autenticità spirituale ciò che le abitudini formali del passato rischiavano di nascondere progressivamente. Quindi, si presenta l’intensità di una pittura che s’avvicina allo slancio mistico e alla drammaticità spettacolare della stagione barocca – come ben attesta, ad esempio, il dipinto La donna vestita di sole, di Giovanni Gasparro –.
Un ulteriore momento del percorso volge lo sguardo alla “discendenza artistica” di Caravaggio, che anche oggi cerca di rendere nella potenza del chiaroscuro e in un realismo formale l’impatto tra grazia divina e vita umana, insieme al fascino della santità – così il San Francesco riceve le stigmate, di Aurelio Bruni –. Ultimo cenno della mostra è per la pittura che essenzializza forme e tratti e materie, alla ricerca di una semplicità mistica che conduce per mezzo del visibile sulla soglia dell’invisibile ad esempio, Preghiera, di Luigi Mor.
Tra i possibili linguaggi, la mostra Dipingere il Mistero ha scelto quello della pittura contemporanea, proponendo così la prima tappa di un percorso che intende proseguire di anno in anno, passando attraverso la scultura, l’architettura e gli altri linguaggi che tentano di dire in forme attuali l’attualità dell’annuncio cristiano. All’interno del vasto panorama della pittura contemporanea, l’esposizione ha selezionato in particolare opere di carattere figurativo, fino a giungere al confine con l’informale e l’astratto, per riflettere prima di tutto su quel tipo d’arte che più si addice ai luoghi e alle dinamiche del culto.
La Pastorale della Cultura e l’Ufficio diocesano per i Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Udine hanno pensato così a questa mostra “come un esempio di una ormai ricca e interessante produzione di arte religiosa del nostro tempo, per lo più ancora largamente ignorata, ispirata dalla fede cattolica”, spiega Mons. Sandro Piussi, direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali della diocesi udinese: “la mostra ben si inserisce in quei Percorsi per l’architettura e l’arte sacra in Friuli che da alcuni anni, e in vari modi, si propongono di attivare nella nostra Arcidiocesi occasioni capaci di favorire una sempre migliore sintonia e collaborazione tra la committenza e l’artista, chiamato a sentire e progettare opere che siano segni ed eco del Mistero incarnato”.
La mostra Dipingere il Mistero è realizzata dal comitato di San Floriano di Illegio con la Pastorale della Cultura e l’Ufficio diocesano per i Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Udine in collaborazione il Museo Diocesano, la Provincia di Udine e la Camera di Commercio di Udine.
Orari della mostra nella Chiesa di Sant’Antonio Abate, Udine: Apertura tutti i giorni, ore 10.00 -13.00 / ore 15.00 -18.00
Ingresso: gratuito