Maximilian ,ingegnere austriaco a Saraievo incontra Masa…è amore per la sua splendida e inaccessibile bellezza e personalità. Attrazione irreversibile, ma Max torna in patria , la cerca, ma la troverà solo dopo tre anni. Lei è malata ma l’amore di lui non svanisce .
Dal best seller di Paolo Rumiz -La cotogna di Istambul- ecco questo testo teatrale suggestivo e carico di riletture possibili.
Saraievo luogo d’odio e di guerre mai dimenticate, dall’eccidio di Francesco Ferdinando alla terribile guerra degli anni novanta, si trasforma in luogo d’amore.
Per ricostruire l’Europa dalla sue macerie di un secol breve che fu troppo lungo di incomprensioni e di disamori, di disillusioni e di menzogne, ,ecco sorgere al di là dei confini, un amore che possiede una dignità sovranazionale.
Il confine inevitabile sarà invece la morte, ma ‘ la malattia non ha fermato la crescita di questo sentimento.
La malattia del novecento non ferma l’Europa al suo processo di amore,noi continuiamo a inseguire il sogno e l’illusione di un amore che superi Italia, Austria, Bosnia, che arrivi fino a Istambul…questo leggo io nel testo di Rumiz e nella libera interpretazione di Alberto Bassetti che ha coinvolto gli stupendi Maddalena Crippa e Maximilian Nisi, per la regia di Alessio Pizzech.
Produzione La Contrada di Trieste.
Vito Sutto