Dopo l’anteprima a Cannes, venerdì 9 giugno Marco Bellocchio presenta “Rapito” a Pordenone e Udine. Il regista sarà a Cinemazero alle 20:45 per un saluto prima del film e al Visionario al termine della proiezione delle 20:30. Il film, ispirato liberamente a “Il caso Mortara” di Daniele Scalise (Mondadori), narra una storia vera, disturbante, che anche Steven Spielberg, anni fa, progettava di portare al cinema. Un bambino ebreo strappato alla sua famiglia e fatto convertire al cristianesimo, una vicenda non isolata, «che ricorda come le conversioni forzate e i battesimi forzati abbiano rappresentato un punto delicatissimo del conflitto tra ebraismo e cristianesimo per secoli; non si parla quindi solo della vicenda Mortara, che tra l’altro è la penultima, nemmeno l’ultima, ci sono stati tantissimi casi precedenti», come afferma la storica Marina Caffiero, professoressa di Storia moderna all’Università La Sapienza di Roma.
Nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, i soldati del Papa irrompono nella casa della famiglia Mortara. Sono andati a prendere Edgardo, il figlio di sette anni, per ordine del cardinale. Secondo le dichiarazioni di una domestica, ritenuto in punto di morte, a sei mesi, il bambino era stato segretamente battezzato. La legge papale è inappellabile: deve ricevere un’educazione cattolica. I genitori di Edgardo, sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio. Sostenuta dall’opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la battaglia dei Mortara assume presto una dimensione politica. Ma il Papa non accetta di restituire il bambino. Mentre Edgardo cresce nella fede cattolica, il potere temporale della Chiesa volge al tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma.
Il film vede un cast d’eccezione, con Paolo Pierobon nei panni di Papa Pio IX, Fausto Russo Alesi (il padre di Edgardo), Barbara Ronchi (la madre), uno straordinario Enea Sala (Edgardo Mortara da bambino), Leonardo Maltese (Edgardo ragazzo) e con Filippo Timi (Cardinal Giacomo Antonelli) e Fabrizio Gifuni, l’inquisitore.
La sceneggiatura è di Marco Bellocchio e Susanna Nicchiarelli con la collaborazione di Edoardo Albinati e Daniela Ceselli, e la consulenza storica di Pina Totaro.