I Pooh si ritrovano a San Siro, a 7 anni dall’ultima volta, con un concerto che sfiora le tre ore e mezza. Ad accoglierli, 60mila persone, innamorate della loro musica, forse un po’ deluse dalla mossa non proprio corretta di annunciare 2 date, facendo correre i fans da ogni parte d’Italia a Milano e Roma, che poi si sono moltiplicate. Perché fare questo quando si sa che il popolo dei Pooh avrebbe comunque riempito tutte le date possibili? Detto ciò il concerto, forse con qualche aiutino vocale, è stato come sempre epico, nota di merito per il batterista Phil Mer, applauditissimo figlio della seconda moglie di Red, poi ad insaporire le note degli amatissimi brani, lo storico collaboratore Danilo Ballo alle tastiere, l’Alter Echo String Quartet (quartetto d’archi tutto al femminile), lo GnuQuartet (archi e flauto traverso) e il Grande Coro Hope di Torino. Ospiti della serata, Piero Barone (con la maglietta dei Pooh!), Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble de Il Volo, che hanno cantano “Uomini Soli”.
Una scaletta di quasi 60 pezzi, arrangiati ad arte per l’occasione, tanto spazio per gli strumentali per prendere fiato, poche le chiacchiere, in una reunion fatta per cantare tutti insieme e dedicata “Ai nostri due poeti”: Stefano D’Orazio e Valerio Negrini.
Un pensiero va anche alla Romagna, con la raccolta fondi della Onlus “Rock No War!”, per rimettere in sesto una scuola del ravennate colpita dall’alluvione, come spiega Red Canzian.
Il concerto si apre con “Amici per sempre” e si chiude con “Chi fermerà la musica”, a fine serata, una foto con 50mila telefonini accesi.
Dopo il successo a Milano San Siro, i Pooh replicano il 15 luglio allo stadio Olimpico di Roma. Da settembre invece sono in tour con cinque date all’aperto, tre concerti consecutivi all’Arena di Verona e quattro nei principali palasport d’Italia cosa come detto che lascia un pizzico di amaro in bocca per non essere stati chiari fin da subito.
Pur non dipendente dai Pooh, una nota stonata è stata la pressoché nulla disponibilità di parcheggi per disabili nei pressi dello stadio, eppure il posto ci sarebbe stato…Buona l’assistenza degli stewart gentili e disponibili, poco funzionale lo stadio ma per questo poco si può fare.
Nel complesso un concerto da 7 sarà l’ultimo tour? Intanto godetevi le prossime date.