Si avvicina a grandi passi Teatro Estate 2024, la rassegna estiva che porterà sul palcoscenico del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, tra fine giugno e fine luglio, concerti, musical, spettacoli di teatro-danza, Lezioni di Storia in Musica e storytelling d’autore, pensati per un pubblico di tutte le età. Ad inaugurare la serie sarà, giovedì 27 giugno (inizio ore 21.00) il prestigioso gruppo cameristico L’Astrée, Premio Abbiati nel 2005, la cui attività, documentata da numerose incisioni, sta contribuendo con successo alla diffusione del repertorio barocco italiano su strumenti d’epoca. Per il suo debutto al Giovanni da Udine, l’ensemble eseguirà alcune fra le più celebri composizioni di Antonio Vivaldi: le Quattro Stagioni. Nel ruolo di violino solista potremo apprezzare Francesco D’Orazio, Premio Abbiati quale “Miglior Solista”, interprete e guida d’eccezione in questo concerto che illustrerà, passo passo, le ricchezze musicali del capolavoro di Vivaldi. Le “Quattro Stagioni”– pubblicate nel 1725 – sono in realtà i primi quattro concerti per violino e orchestra di una famosa raccolta intitolata Il cimento dell’armonia e dell’invenzione. Il titolo evoca un combattimento appunto tra l’armonia, ovvero la ragione, e l’invenzione, ovvero l’immaginazione. Ed è proprio di questo che si tratta: immaginare come possa suonare un temporale estivo, una fredda nevicata, o il canto di un usignolo in primavera adoperando la razionalità della forma concertistica. La Natura, per la prima volta raccontata musicalmente in tutte le sue sfumature, è l’assoluta protagonista di queste meravigliose composizioni famose in tutto il mondo, forse il risultato più stupefacente della florida vena creativa di Antonio Vivaldi.Completa il programma della serata una preziosa rarità: il concerto per violino e orchestra di Fritz Kreisler (1875-1962), ispirato allo stile del compositore veneziano. Fra i più grandi violinisti del XX secolo, dopo una brillante formazione intraprese una carriera solistica che lo portò ad esibirsi nei più importanti teatri europei e americani. Aveva l’usanza di integrare i suoi recital con musiche di autori allora poco conosciuti del Sei-Settecento. Tuttavia, invece che recuperare i manoscritti originali in polverose biblioteche, preferiva comporre lui stesso concerti e sonate “in stile” che spacciava per Couperin, Boccherini, Pugnani… e Vivaldi. Nel 1927 pubblicò un concerto per violino in do maggiore che sul frontespizio riportava: “modificato dal manoscritto originale di Vivaldi e rivisto da Fritz Kreisler”. Quel concerto, che ascolteremo al Giovanni da Udine accanto a un Vivaldi vero, piacque moltissimo e divenne così popolare e diffuso che Kreisler fu costretto, anni dopo, ad ammettere che si trattava di una sua composizione.