La parola “persona” in latino significava propriamente “maschera teatrale”, a testimoniare quanto
l’identità di ogni individuo possa celarsi (o plasmarsi?) dietro quest’oggetto. Si pensi al mondo del teatro classico greco e latino, quello giapponese, o più semplicemente al famoso concetto
pirandelliano. Dall’antichità fino ad arrivare ai giorni nostri, una cosa risulta innegabile: questo tipo di rappresentazione conserva tutt’oggi la stessa meravigliosa magia.
L’approccio contemporaneo, trova nell’opera di Završan il suo grande portavoce. Così, nello
spettacolo organizzato da Teatro Sosta Urbana “You don’t say it”, in scena sabato 2 alle ore 21 al
Teatro San Giorgio di Udine, il messaggio non viene espresso con il linguaggio, ma è altrettanto
chiaro. Così la scena non è il luogo del nascosto, ma quello della rappresentazione; il palcoscenico
non prevede finzioni, ma spazi di significato. Ed ecco che uno spettacolo basato su un non-testo,
lascia spazio all’azione, al corpo umano. Il non verbale parla più della stessa parola, e si intreccia
fra gesti, suoni, e silenzi della sceneggiatura fusi con la musica e il suono di Boštjan Leben.
E i protagonisti sono uomini, uomini qualunque nell’armonia della vita quotidiana. Mentre le
scene spaziano dal comico al tragico, dal melodrammatico al leggero, tra aeroporti, cinema, valzer
di esuli traballanti, anziani in sala d’attesa. E i sentimenti umani come la paura, l’aspettativa,
l’ignoranza e la devozione sembrano filtrare dai buchi del viso per attraversare gli altri sguardi,
seduti in platea.
Parallelamente allo spettacolo, dall’1 al 3 settembre avrà luogo il laboratorio teatrale condotto
dallo stesso autore, negli spazi offerti da Circo all’inCirca di Udine. Gli organizzatori comunicano il
grande entusiasmo per il workshop, soldout dopo pochissimi giorni, e rilanciano la partecipazione
allo spettacolo con una frase dell’artista: “Non preoccupatevi; il silenzio sul palcoscenico può
essere molto rumoroso”.
PROGRAMMA
di e con
Branko Završan, Lučka Počkaj, Minca Lorenci, Aljoša Koltak
autore e regista
Branko Završan
musiche
Boštjan Leben
maschere
Donato Sartori
produzione
SLG / Slovensko Ljudsko Gledališče Celje – Slovenia
INGRESSO €5 / apertura biglietteria in loco dalle ore 20
BRANCO ZAVRSAN
Branko Završan si è laureato nel 1984 all’Accademia Nazionale di Teatro, Film, Radio e Televisione
di Lubiana, Završan ha conseguito un corso di specializzazione presso la Scuola Internazionale di
Teatro, Mime e Movimento “Jacques Lecoq” di Parigi nel 1987. È anche sceneggiatore, coreografo,
cantante , danzatore (teatro danza) e regista teatrale. Ha diretto documentari e film didattici. È
stato insegnante di teatro alternativo all’Accademia teatrale di Lubiana e ora anche all’Accademia
di danza della stessa capitale. Tra le sue interpretazioni più memorabili: nel ruolo di Branko
(principale e quasi solo attore sullo schermo) nel film “TIR” di Alberto Fasulo (Premio per il miglior
film del festival cinematografico di Roma – Marc Aurelio d’oro 2013); Nel ruolo dello “sminatore”
nel film “No Man’s Land” di Tanis Tanović e ambientato nel 1993 durante la guerra serbo-bosniaca
(premiato per la miglior sceneggiatura a Cannes 2001 e Oscar per il film straniero); nel ruolo di
“Tragedian” nel film del commediografo inglese Tom Stoppard “Rosenkrantz e Guildenstern sono
morti”, Leone d’Oro a Venezia 1990.
EPICENTRI
La quinta edizione di Teatro Sosta Urbana “Epicentri”, organizzata dal Teatro della Sete in
collaborazione con il Comune di Udine – assessorati alla Cultura e al Decentramento – e il
sostegno di Regione e Fondazione Friuli, avrà luogo da luglio 2017 a gennaio 2018 in spazi
inconsueti della città di Udine. Il cartellone propone 12 spettacoli e 3 laboratori uniti da un
obiettivo: diffondere la cultura del teatro per creare incontro e scambio. Questo spostandosi e
regalando a diversi pubblici, compresi quelli che generalmente non vanno a teatro, la possibilità di
assistere a performance di qualità messe in scena da compagnie italiane ed estere.
INFO e PROGRAMMA
www.teatrodellasete.com/tsu/