È “Amor Vittorioso” il titolo del concerto che il gruppo corale Ars Musica di Poggio Terza Armata, Sagrado (GO) eseguirà sabato 15 settembre alle ore 20.30 nel Castello di Colloredo di Monte Albano (Ud). “Incentrato sul tema dell’amore, in un ideale raffronto tra periodi musicali e generi diversi – spiega l’assessore alla cultura di Colloredo, Luca Ovan -, il progetto propone l’ascolto di brani polifonici del rinascimento inglese e italiano per giungere al ’900 con Benjamin Britten e con alcune canzoni d’amore di carattere popolare e pop elaborate in maniera polifonica”. Il gruppo corale Ars Musica è diretto dai maestri Lucio Rapaccioli e Lucia Vinzi.
“Amor Vittorioso” è un concerto d’autunno promosso per la valorizzazione delle antiche chiesette e dei luoghi d’arte. L’evento è organizzato da Usci di Gorizia e Comune di Colloredo di Monte Albano, in collaborazione con gruppo corale “Ars Musica”. Col patrocinio di Usci Friuli Venezia Giulia, Provincia di Gorizia e Comune di Colloredo di Monte Albano.
Ingresso libero con offerta libera. Continua la raccolta fondi a sostegno delle popolazioni terremotate dell’Emilia.
L’amore nella musica
Nessuna arte come la musica è capace di rendere il sospiro del cuore innamorato: colmo di passione, straziato da dolore e gelosia, traboccante di tenerezza e di gioia, languido di struggimento, tristezza e malinconia. L’amore, un tema che travalica generi e periodi musicali e trova spesso suo luogo ideale nella forma della canzone. Termine quanto mai vago ma che, forse forzatamente, diventa contenitore di questo concerto che propone “canzoni” d’amore a partire dal fecondo periodo del Rinascimento italiano. L’amore è il signore assoluto della polifonia profana rinascimentale. Non c’è distinzione tra i generi da questo punto di vista; l’amore è contenuto privilegiato del madrigale e delle forme minori genericamente definite “canzoni” (balletti, villanelle, moresche..). E si declina in molte sfaccettature: nella sublimazione dell’amore profano con quello sacro, nella leggerezza di bucolici incontri, nello strazio dell’amore non corrisposto, ma anche nell’esaltazione dell’intimità degli incontri e dei piaceri carnali spesso solo auspicati. L’elogio e il canto vanno allo stesso modo all’amore appassionato, al cuore colmo di passione e al palpitare incostante e scanzonato del libertino che vaga di fiore in fiore. E la natura offre stimolo e spunto per simbolici accostamenti e ironici riferimenti. I richiami alle caratteristiche dei mesi e i paragoni con le abitudini e i versi degli animali sono elementi costanti e fonti di ispirazione anche musicale. I brani presentati nella prima parte del concerto appartengono a quello che viene definito repertorio “minore” rispetto alla grande produzione madrigalistica. Non tragga in inganno la definizione: questi componimenti, di carattere perlopiù strofico e omoritmico, che rivelano le loro raffinatezze proprio nel rigore ritmico e nella ricerca del colore vocale, impegnarono anche i madrigalisti più raffinati come Orlando di Lasso e nacquero nello stesso clima culturale del madrigale e allo stesso pubblico furono rivolti. Si diffusero poi in tutta Europa determinando, soprattutto in Inghilterra, lo stile musicale di un’epoca.