Spilimbergo. E’ la festa più rappresentativa della regione andina, il momento massimo del sincretismo religioso dove si confondono costumi ancestrali pagani incas con la religione cattolica. E’ la “Festa della Pachamama” che si celebra il primo agosto e che quest’anno sarà ospitata a Spilimbergo da Folkest, sabato 30 luglio in piazza Duomo. Unitamente a quella che è già stata ribattezzata “Festa dell’Indipendenza Andina” per celebrare l’indipendenza di Bolivia e Perù, le cui rispettive solennità cadono il 6 agosto e il 28 luglio.
Musica e danze, ritualità, colori e sapori invaderanno la città del mosaico già dal mattino di sabato, dalle 11 alle 13 musica boliviana itinerante al mercato lungo le vie del centro storico con Sangre Andina ed Expresion, i due gruppi culturali provenienti da Bergamo che nel pomeriggio saranno protagonisti dalle 18 alle 20 in piazza Duomo della “Festa dell’Indipendenza di Bolivia e Perù” con colori, sapori e ritualità.
Atteso gran finale con il concerto ad ingresso libero “Amori bolivariani”, alle 22.15 in piazza Duomo, sul palco di Folkest Alberto Chicayban e Taller Experimental de Musica Andina che presenteranno in anteprima il doppio cd dal vivo “Amori bolivariani” registrato ad aprile al Ridotto del Verdi di Pordenone, il ricavato al progetto Monteagudo per il completamento della costruzione di una scuola per bambini orfani, soli e abbandonati della Bolivia.
Nel corso della giornata di sabato, le associazioni che sostengono gli Amori boliviani – Braccia Aperte, Casa dei boliviani, Red Intercultural Madre Tierra, Due Mondi e Amici della Bolivia – saranno presenti con stand di prodotti tipici d’artigianato e alimentari.
Attese novità quelle della Festa della Pachamama e della Festa dell’Indipendenza Andina, grazie alla strettissima collaborazione con due associazioni provenienti da Bergamo, dove risiede la più numerosa comunità boliviana in Italia. Si tratta di Red Intercultural Madre Tierra e Casa dei Boliviani, che assieme a Folkest, Cooperativa Itaca e Braccia Aperte sabato 30 luglio in piazza Duomo a Spilimbergo dalle 18 alle 20 celebreranno contestualmente l’Indipendenza della Bolivia e del Perù. Colori, sapori e ritualità con “Sangre Andina”, gruppo folklorico che presenterà danze tradizionali Caporal e Tinku, mentre il gruppo “Expresion” si concentrerà su Tarqueada andina e balli tradizionali Jalka. Spettacoli che diventeranno itineranti al mattino dalle 11 alle 13 nelle vie del centro storico di Spilimbergo.
Sono circa 18 mila i boliviani residenti a Bergamo, buona parte provenienti dalla città di Cochabamba, situata in una valle nella cordigliera delle Ande. E’ la comunità boliviana più numerosa in Italia e in proporzione nel mondo, stabilitasi da oltre 10 anni in questa città del nord Italia che supera i 100 mila abitanti.
A conclusione della Festa, intorno alle 20, il rito della Coa o della ch’alla, un ringraziamento alla Pachamama molto usato in Bolivia. La Challa o coa è un rituale andino in onore della Madre Terra usato per chiedere protezione, un raccolto fruttuoso, un anno prospero, un buon viaggio.
Ricchissimo il programma degli “Amori boliviani” che invaderanno venerdì e sabato la città di Spilimbergo per il gran finale di Folkest. “Bolivia amore mio” di Carlo Pontesilli con Zoraide Sabrina Corrente aprirà la danze il 29 luglio in piazza Duomo alle 21.15 e in piazza Garibaldi alle 22.15, e poi il 30 luglio in piazza Garibaldi alle 22.15. “Sangre Andina y Expresion” con musica boliviana itinerante al mercato impazzeranno sabato dalle 11 alle 13 nelle vie del centro storico, mentre “Miti boliviani”, il libro dei bambini dei Centri estivi, verrà distribuito sempre sabato dalle 11 alle13 in piazza Duomo.
Dalle 18 alle 20 “Festa dell’Indipendenza di Bolivia e Perù” con colori, sapori, musica, danze e ritualità, tutto in piazza Duomo dove alle 20 ci sarà il ringraziamento alla Pachamama. E poi il gran finale con “Amori bolivariani” a Folkest alle 22.15 sempre in piazza Duomo, il concerto ad ingresso libero di musica andina e latino americana con Alberto Chicayban e Taller Experimental De Musica Andina.
“La sonrisa de un niño” la mostra fotografica con immagini di Letterio Scopelliti e Antonio Ferronato – e video di Mauro Trapani – resterà aperta sino al 1° agosto al teatro Miotto (ingresso libero) con i seguenti orari: 9.30-12.30 e 14.30-18.30 (tutti i giorni feriali).
Casa dei Boliviani – La scheda
L’Associazione ha sede a Bergamo e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale nel campo della tutela dei diritti civili, della beneficenza, dell’istruzione e della formazione, nonché dell’integrazione. Senza fini di lucro, l’attività della Casa dei Boliviani consiste principalmente nel promuovere il mutuo apprezzamento dei valori dei diversi popoli, in particolar modo di quello boliviano, per una migliore comprensione e concordia internazionale e a favore di una sempre maggiore integrazione. Diverse sono le iniziative ed i progetti finalizzati ad una maggiore conoscenza delle singole culture portati avanti dal Centro, come anche l’intenso lavoro per instaurare un rapporto di amichevole rispetto, cooperazione, responsabilità tra le diverse comunità.
Particolare interesse viene rivolto al superamento delle discriminazioni tra i gruppi sociali e alla difesa dei diritti dei bambini, bambine e adolescenti. Impegnati nella sensibilizzazione contro ogni forma di discriminazione, la concreta solidarietà, la realizzazione di progetti di sviluppo in zone sottosviluppate della Bolivia, anche attraverso la raccolta fondi, per raggiungere tali molteplici ed articolati obiettivi, la Casa dei Boliviani
Red Intercultural Madre Tierra – La scheda
L’associazione Madre Tierra nasce nel 2006 con l’intento di promuovere attività di carattere sociale, culturale e ambientale all’interno della folta comunità Boliviana di Bergamo come l’organizzazione della Festa dell’indipendenza 6 agosto, Virgen de urkopina etc. Nel marzo del 2008, sull’ondata della raccolta firme per portare da Torino e Genova a Bergamo il Consolato Boliviano, si costituisce ufficialmente la Red Intercultural Madre Tierra che ha un ruolo fondamentale in questa riuscita iniziativa.
Oltre a portare avanti una politica di aggregazione ed integrazione della comunità attraverso le feste nazionali e folkloriche ed attività sportive, si attiva su tematiche sociali di livello locale e nazionale manifestando contro il restrittivo pacchetto sicurezza “reato di clandestinità e denuncia dei medici”, integrandosi al comitato “Bergamo Città Aperta” formato da una varietà di associazioni, movimenti sindacati della realtà bergamasca. Il raggio di azione dell’associazione é quello locale bergamasco, dando comunque con interesse un’occhiata al panorama nazionale, nel quale si impegna in attività sia con altre associazioni boliviane che con associazioni gruppi nazionali.
Dal 2009 il tema ambientale assume un ruolo strategico e si configura come il perno attorno al quale promuovere un processo di integrazione. L’organizzazione del festival “Tinkunaku” (concorso della danza tinku unito a temi ambientali come nucleare e difesa dell’acqua) e le campagne di pulizia (Campagna Limpieza) del Parco del fiume Serio, in collaborazione con Legambiente, per sfatare il luogo comune che vede gli immigrati causa dell’inquinamento, sono le manifestazioni visibili di un lavoro continuativo di riflessione, informazione e sensibilizzazione sul rapporto cultura-natura all’insegna della promozione del concetto di sostenibilità ambientale. Sempre in chiave ambientale da segnalare l’integrazione nel maggio 2011 con Cesvi ong, Celim ong, Casa dei Boliviani e Legambiente per partecipare al bando del Comune di Milano sul Co-sviluppo.
L’associazione oltre ad organizzare eventi e feste nazionali, coinvolgendo la realtà folklorica di Bergamo e non solo, ha al suo interno un gruppo Tarkeada (musica autoctona con flauti di legno), Jalka (danza tipica del nord di Sucre) e gruppo musicale Expreciòn (musica tradizionale boliviana, charango, chitarra, percussioni e strumenti a fiato).
Progetto speciale di Folkest, “Amori boliviani” mette in comunicazione il continente europeo e quello sudamericano ed è, tra i progetti dell’edizione 2011 del Festival, quello con maggior respiro internazionale. Ulteriormente impreziosito da una perla straordinaria, il patrocinio concesso da parte dell’Università salesiana della Bolivia di La Paz alla manifestazione. A dimostrazione del’interesse suscitato dalla manifestazione dedicata alla Bolivia la compattezza del partenariato guidato da Cooperativa sociale Itaca, associazione Braccia Aperte onlus e Folkest e che coinvolge anche Università salesiana della Bolivia, Casa dei Boliviani, Red Intercultural Madre Tierra, Sangre Andina, Expresion, Due Mondi, Il Caseificio, Amici della Bolivia Perù Hermanos, Donando e Circolo della Stampa di Pordenone.