Il 9 ottobre 1981, al Teatro Unione di Viterbo, debuttava una commedia musicale che nel giro di pochi anni, sarebbe diventata un vero e proprio spettacolo-culto dell’intero panorama nazionale, arrivando a varcarne gli stessi confini geografici, per essere tradotta in otto lingue, e rappresentata in Paesi come Brasile, Messico, Polonia, Ucraina, Albania e Bielorussia. Stiamo parlando dell’italianissimo “Forza venite gente”, il musical che racconta la vita di San Francesco d’Assisi, spettacolo da 3.500 repliche e oltre 2 milioni e 500 mila spettatori nel mondo, capace in una sola replica, in Piazza San Giovanni a Roma, il 16 agosto del 2000, in occasione della giornata della gioventù, di totalizzare 250 mila presenze. “Forza venite gente” arriverà presto anche in Friuli Venezia Giulia, il prossimo 2 agosto a Palmanova (inizio ore 21.30) sul palco di Piazza Grande. I biglietti per il concerto, incluso nella rassegna “Estate di Stelle”, organizzata da Zenit Srl, in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, Città di Palmanova e PromoTurismoFVG, sono in vendita sul circuito Ticketone. Tutte le info su www.azalea.it.
In “Forza venite gente” un cast di venti elementi, fra attori, cantanti e ballerini, accompagneranno il pubblico in un grande viaggio musicale, che racconta una delle figure più importanti della Cristianità, San Francesco. Un viaggio per alcuni aspetti mistico e spirituale, per altri, di elegante intrattenimento e di travolgente simpatia. La trama, incentrata sulla figura del Patrono d’Italia, racconta i valori e le emozioni della quotidianità, ma dedica interessanti momenti e intense riflessioni sul rapporto tra padri e figli, spesso contaminato da aspettative diverse e da valori distanti, che alimentano sofferenti dicotomie, nella ricerca disperata di un reciproco amore. In questo particolare caso, un commerciante grezzo e banalmente materialista non può comprendere le mete superiori e trascendenti del figlio. E, per molti versi, è anche umanamente comprensibile: San Francesco è considerato una figura rivoluzionaria nella Chiesa Cristiana: Papa Pio XII, lo definirà il “il più italiano dei santi e più santo degli italiani”… una statura troppo alta, forse, per una personalità modesta come quella di suo padre Pietro Bernardone. Lo spettacolo offre quindi due diversi piani di lettura: da una parte la rappresentazione di una verità documentata, la descrizione di un contesto all’interno del quale si muove la figura di San Francesco d’Assisi, dall’altra, il rapporto fra padri e figli, che non ha bisogno di riferimenti storici, perché fa parte della storia dell’umanità, di tutte le generazioni e di tutte le epoche.