
Gemona del Friuli rende omaggio a uno dei suoi artisti più illustri, Giacomo Brollo (1834-1918), attraverso la presentazione delle sue Memorie, raccontate dallo storico Giuseppe Marini in un volume che testimonia il percorso di un pittore gemonese protagonista dell’“emigrazione artistica” nell’Impero Asburgico tra Ottocento e Novecento. L’evento, che si terrà mercoledì 26 marzo alle ore 17 presso il Museo Civico di Palazzo Elti, vedrà Marini dialogare con Loredana Bortolotti, conservatrice dell’Archivio storico comunale, per raccontare la figura di Brollo e il valore del suo contributo alla pittura sacra in Slovenia, Carinzia e non solo. Dopo aver affrescato oltre sessanta chiese, Brollo decise di lasciare l’attività al figlio Antonio e dedicarsi alla scrittura delle sue “Mie Memorie” (1901), un prezioso resoconto della sua carriera artistica. Il volume, curato con attenzione filologica, è arricchito dai disegni di Osvaldo Bierti, suo collaboratore per vent’anni, e da un eccezionale apparato fotografico realizzato da Elio e Stefano Ciol, che immortala le opere di Brollo nella Chiesa di San Leonardo di Nova Cerkev, oggi considerata una sorta di “Pantheon sloveno”. Le immagini di questa straordinaria testimonianza sono esposte nella mostra in corso presso il Castello di Gemona, offrendo ai visitatori la possibilità di immergersi nell’universo artistico e spirituale di un pittore che contribuì a risvegliare il sentimento religioso e nazionale della Slovenia ottocentesca. L’IMPORTANZA DI UN LAVORO COLLETTIVO: Sull’iniziativa si esprime il vicesindaco e assessore alla cultura Flavia Virilli, che ha curato il progetto su Brollo e Ciol nel suo complesso, con una riflessione che richiama l’urgenza della memoria e della divulgazione storica:”Raccontare pagine del nostro passato non è un esercizio di nostalgia ma un atto di resistenza all’oblio. Perché senza memoria siamo orfani di noi stessi, senza radici, senza identità. E Giacomo Brollo, con la sua arte e la sua scrittura, ci ha lasciato una testimonianza preziosa: quella di un uomo che ha dato voce, colore e luce a una fede e a un popolo. Lavorare su questo progetto, fianco a fianco con Elio Ciol e Giuseppe Marini, è stato un onore e una responsabilità. Perché Ciol non è solo un fotografo: è un custode della bellezza, uno sguardo che sa cogliere l’anima delle cose. Insieme a lui e all’accurata ricerca di Marini abbiamo ricostruito un frammento della nostra storia e ora tocca a cittadini e visitatori raccoglierlo, scoprirlo, farlo proprio. Vi invito a venire, a vedere, a capire. Perché la memoria è un’eredità che si difende solo con la conoscenza.” Per informazioni:📞 0432 980495 📩 biblioteca@comune.gemona.ud.it