Icona della musica balcanica in tutto il mondo, Goran Bregovic è allo stesso tempo un compositore contemporaneo, un musicista tradizionale e una “rockstar”, che ha combinato tutto assieme inventando una musica universale e assolutamente sua, tanto che un suo brano può essere riconosciuto al primissimo ascolto e sembra sempre essere diretto al mondo intero, senza distinzioni di razza, sesso, età e religione.
Cinque anni dopo il successo planetario dell’album “Champagne for Gypsies”, Goran Bregovic è riapparso sulle scene discografiche lo scorso inverno con “Three Letters from Sarajevo”, una nuova produzione incentrata sul tema della diversità religiosa e della coesistenza pacifica.
Accompagnato da una straordinaria orchestra di 18 elementi (sei fiati, due voci bulgare, un sestetto di voci maschili e un quartetto d’archi), Goran Bregovicporterà in tour il nuovo progetto assieme ai grandi successi storici del suo vasto repertorio e le indimenticabili colonne sonore che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. A più di 5 anni dalla sua ultima esibizione, a grande richiesta Bregovic tornerà a Trieste il prossimo venerdì 12 aprile 2019 al Politeama Rossetti.
I biglietti saranno in vendita a partire dalle ore 10:00 di mercoledì 17 ottobre alle biglietterie del teatro, online su Ticketone.it, Vivaticket.it e nei punti vendita autorizzati.
Nel nuovo album Bregovic prova a raccontare il melting pot che porta con sé: “Io sono di Sarajevo, sono nato su una frontiera: l’unica dove si incontravano ortodossi, cattolici, ebrei e musulmani. Mio papà è cattolico, mia mamma è ortodossa, mia moglie è musulmana. E mi sento anche un po’ gitano, forse perché per mio padre, colonnello dell’esercito, era inaccettabile che facessi il musicista, un mestiere “da gitano”, come diceva lui”, ha affermato l’artista alla presentazione del nuovo lavoro “Three Letters from Sarajevo”.
È infatti la storia di Sarajevo con le sue tante credenze, identità, con i suoi complessi paradossi che ha ispirato il nuovo album di Bregovic, nativo proprio della capitale bosniaca. Sarajevo è la metafora dei nostri tempi, un luogo dove un giorno si vive da buoni vicini e il giorno dopo ci si fa la guerra: il nuovo lavoro si ispira proprio a questa metafora.
Il concerto del 12 aprile 2019 a Trieste è organizzato da VignaPR e il Politeama Rossetti – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia