Dispensatore di civiltà o conquistatore, portatore di schiavitù e morte? A giudicare se Giulio Cesare fu più invasore o liberatore sono stati i ragazzi dell’Infiorata Studentesca Cesariana, che si è svolta venerdì a Cividale del Friuli in occasione del 2057° anniversario del suo assassinio.
L’evento da molti anni rappresenta l’omaggio studentesco alla memoria dell’eponimo regionale, organizzata dal prof. Alberto Travain, Presidente del Circolo Universitario Friulano Academie dal Friûl e coordinatore generale del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico Fogolâr Civic. Due classi della scuola secondaria di primo grado Marconi di Udine, accompagnate da Travain e altri docenti, sono state ricevute in Municipio dall’assessore alle Politiche Sociali Flavio Pesante. In quel contesto il ricordo dell’antico leader popolare, accusato di voler farsi re a discapito di una repubblica tutt’altro che democratica, è stato associato a una riflessione sull’opera “Il Principe” di Niccolò Machiavelli, primo trattato politico moderno dedicato alla costituzione delle monarchie.
“La storia è maestra di vita – ha commentato l’iniziativa Pesante –, e l’esempio datoci dalla figura di Giulio Cesare, capace anche di unire tanti popoli e culture differenti, è un modello da ammirare. In un periodo politicamente difficile come questo, è necessario prendere spunto dal passato con un occhio sempre teso verso i giovani che rappresentano l’avvenire e il ricambio della nostra società”. Al termine della commemorazione in aula consiliare è seguita la consueta deposizione floreale presso il monumento cesariano antistante al Municipio, donato nel 1935 dal Duce alla città di Cividale. La statua in Largo Foro Giulio Cesare è una copia in bronzo dell’originale in marmo conservato in Campidoglio a Roma.