Dopo aver conquistato oltre 4.000 visitatori in un solo mese e mezzo di esposizione, accompagnata da 6 eventi collaterali – cui si sono aggiunti due concerti jazz/sperimentali esclusivi con artisti di calibro internazionale – laboratori creativi per ragazzi e adulti e una decina di visite guidate dedicate alle scuole, la mostra “Harry Bertoia, dalla natura al segno” va a Milano al Salone Internazionale del Mobile per iniziativa della Knoll, nel proprio showroom, con il titolo “Celebrate Harry Bertoia” dal 14 al 19 aprile.
Si consolida così la sinergia pubblico privato, avviata tra il Comune di Pordenone e la prestigiosa azienda internazionale, che ha donato alla Galleria Harry Bertoia diversi arredi (30 poltroncine per la sala proiezioni e 8 sedie Diamond, firmate Bertoia, nonché le seggioline per il laboratorio) e ha predisposto la ristampa di 1500 copie del catalogo (edito dal Comune di Pordenone) in vista del Salone del Mobile, ma anche da distribuire nelle proprie sedi in Italia e nel mondo.
Quel legame speciale che si instaurò tra Florence Knoll ed Harry Bertoia prosegue dunque idealmente tra Knoll Italia e gli Amici di Harry Bertoia, curatori della doppia mostra a Pordenone ed Arzene, chiamati a presenziare anche all’inaugurazione milanese. L’evento pordenonese ha saputo valorizzare molte eccellenze locali, dall’allestimento a cura di Esaexpo alla grafica di Roberto Duse ai laboratori condotti da Silvia Pignat. E significativa appare anche la vicinanza geografica alla piccola San Lorenzo di Arzene, sempre rimasta nel cuore di Bertoia emigrato in America, dei diversi artisti coinvolti, come Stefano Ius, autore dell’apprezzato libro artistico sulla casa natale del designer, Michele Spanghero, suo ideale prosecutore delle sue sperimentazioni musicale, e il sassofonista Francesco Bearzatti, autore di un partecipato omaggio musicale.
Un progetto, che per la sua cura e qualità, non solo ha conquistato Milano, ma ha suscitato interesse anche a Londra e Parigi. Nel centenario della sua nascita l’artista e designer, che si ispirò alla natura per esplorare lo spazio nella sua funzionalità e materialità, dimostra dunque di avere ancora molto da dire. Anche la campagna di reperimento fondi avviata dalla figlia Celia, per digitalizzare oltre 300 nastri inediti, ha avuto buon esito e dunque in futuro ci aspettano ulteriori interessanti novità.