Letture cortesi è un breve ciclo di letture in musica quest’anno alla sua seconda edizione. I temi
affrontati sono quelli del linguaggio poetico e della musica coeva offerti all’uditore-spettatore in
forma oratoriale ma dove – anche se non necessariamente – la poesia inizia dove finisce la musica
e/o viceversa. L’intento è quello della compenetrazione tra poesia e musica, tra le poetiche e le
intenzioni comunicative proprie delle due forme d’arte. .
L’utilizzo degli strumenti musicali storici appartenenti alle diverse epoche dona poi un ulteriore
“sapore della memoria” alla presentazione.
Quest’anno i tre temi presentati sono nell’ordine (anche storico), : il “dolce stil novo” nelle figure
del suo precursore e dei suoi devoti -. con una piccolissima apparizione di Dante Alighieri-; secondo
tema è quello del rapporto tra originale e traduzione , tra stile musicale e stile poetico, oggetto il
“Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare nella doppia lettura in originale e traduzione
italiana, lettura sottolineata dalle musiche di J. Dowland e di quegli autori, coevi di Shakespeare,
che spesso furono chiamati a vestire musicalmente le sue opere drammatiche; terzo momento quello
della poesia barocca attraverso il portanome del “marinismo” il campione di metafore e figure
retoriche che qui viene ad affiancarsi alle liriche musicali nelle quali spesso forte si sente il suo
influsso di autori che fecero la gloria del primo barocco italiano. Un piccolo preziosismo : il
riferimento alla “lira” apollinea che da’ il nome alla raccolta si traduce musicalmente nel suono di
due strumenti, tanto rari quanto preziosi nella sonorità, che verranno utilizzati nella esecuzione delle
musiche scelte.
Le voci recitanti sono di tutto rispetto: la prima serata è sostenuta teatralmente da Paolo Antonio
Simioni , la seconda da Claudio De Maglio e la terza da Maia Monzani; la recitazione in lingua
originale del “Sogno di una notte … “ è quindi affidata ad una fine filologa della lingua inglese ,
Maria Cristina Parzianello.
Le musiche sono realizzate per l’occasione, su ricostruzioni di strumenti storici, dai musicisti
dell’Ensemble Dramsam.