Un nuovo evento d’arte per l’estate turistica e culturale di Cividale del Friuli (Ud). Si tratta della mostra “Nelle segrete forme del reale”, retrospettiva dell’artista Alessandro Livotti a cura di Giuseppe Raffaelli, visitabile nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti fino al 18 agosto 2013 per l’organizzata dall’“Associazione Formae Mentis” di Udine, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Cividale. Questi gli orari di ingresso: venerdì, sabato e domenica 10.30-12.30/17-20; lunedì 17-20. Aperto anche a Ferragosto con orario festivo.
Alessandro Livotti
Alessandro Livotti nasce a Udine il 9 febbraio 1917. Autodidatta, si fa conoscere proponendosi prima con paesaggi e nature morte, poi con soggetti originali che diventano successivamente caratteristica della sua arte. Livotti è ricordato come uno dei protagonisti della nascita del Centro Friulano Arti Plastiche. Muore a Udine il 17 novembre 1993.
Un pittore controcorrente
Alessandro Livotti è un artista fuori dalle regole, che usa il pennello e i colori per cogliere la nudità essenziale dell’uomo. Un solitario che non ha voluto adeguarsi alle regole stabilite dalla società che lo circonda, troppo lontana dalle sue illuminazioni. Un pittore controcorrente i cui personaggi non vengono presentati nel ricordo onirico ma come portatori di continue riflessioni. Le immagini isolate in riquadri dai colori neutri e caricate di una icasticità figurale sono ridotte a sintesi primitiva. Cromatismi depurati da vincoli chiaroscurali si distribuiscono con uniformità su ampie superfici e la tempera asciutta ne accentua la plasticità. Campiture grezze dove si muovono strane creature le cui forme costruite con ritmica curvilinea testimoniano l’isolamento e la solitudine. Quadri che racchiudono una forte carica emotiva. Le regole prospettiche vengono abolite e forme diverse si contrappongono a seconda della loro valenza simbolica. Corpi volutamente deformati e fluttuanti ectoplasmi sono gli stilemi delle sue opere. Opere che non seguono un impianto architettonico, impronte di una realtà colta nella processione del tempo dove affiorano fremiti poetici. Nell’apparente povertà del mezzo espressivo Livotti ha trovato la propria originalità e ha fatto emergere la purezza del suo animo.