La V edizione del Piccolo Festival d’Animazione si chiude con una due giorni di film animati per bambini e famiglie a Cinemazero (Pordenone) il 29 dicembre alle 15.00, con una carrellata di cortometraggi e al Visionario (Udine) alle 10.30 con la proiezione dl lungometraggio Ernest & Celestine.
A Cinemazero il 29 dicembre alle 15.00 saranno presentati film d’animazioni scelti tra quelli selezionati nella sezione Slon Elefant (Piccoli Elefanti) al Festival Animateka di Lubiana, tra cui il film vincitore del premio della giuria dei bambini Der kleine Vogel und das Blatt (tr.it. L’uccellino e la foglia) di Lena von Döhren della Scuola d’Arti Visive HSLU di Lucerna. Le tecniche d’animazione sono le più diverse, dalla puppet animation, con pupazzi animati, ai disegni classici, al più tecnologico 3D. Sono tutti film d’autore che costituiscono un’occasione di confronto con un tipo di animazioni originali e non convenzionali. Alcuni hanno una circolazione televisiva nelle repubbliche baltiche, scandinave e nell’est europeo, come ad esempio Miriami rohelised täpid (tr.it. Le macchie verdi di Miriam) di Priit Tender, Estonia, che fa parte di una lunga serie animata molto popolare che ha per protagonista la piccola Miriam e la sua famiglia.
Domenica 30 dicembre alle 10.30 al Visionario, la mattinata è rivolta ai bambini e alle famiglie con la presentazione del lungometraggio animato Ernest & Celestine di Stéphane Aubier, Vincent Patar, Benjamin Renner. Nate all’inizio degli anni Ottanta dalla matita di Gabrielle Vincent (Monique Tartan, il vero nome), le avventure dell’orso Ernest e della topolina Celestine mantengono, nella versione cinematografica lo stile originale dell’autrice, scomparsa nel 1993. Daniel Pennac ne scrive la sceneggiatura rispettando la fonte originale, che conosceva bene e ammirava. Non è facile trovare un’animazione così raffinata e al contempo capace di parlare al cuore e alla razionalità di adulti e bambini. Il discorso sul pregiudizio passa attraverso una storia di amicizia che il mondo ritiene impossibile, ma che viene invece descritta con delicatezza poetica da Benjamin Renner (alla sua prima esperienza nel mondo dell’animazione) e dai suoi collaboratori