Appello del sindaco: “i Comuni delle Valli si uniscano per promuovere il territorio”
“La realizzazione del dvd “Landar An Vida” dedicato allo splendido sito della Grotta di San Giovanni d’Antro e al territorio di Pulfero è solo il primo tassello di un progetto mirato al rilancio turistico delle Valli del Natisone”. Lo ha sottolineato, in occasione della presentazione del dvd, il sindaco di Pulfero, Piergiorgio Domenis. “È necessario che gli amministratori dei Comuni di tutte le Valli del Natisone decidano, una volta per tutte, di fare squadra, al di là di tutti i particolarismi. Cosicché la parola turismo non resti sulla carta ma diventi strumento vivo e reale per la promozione e la crescita di questo splendido angolo della nostra regione. Vista la grande ricchezza della zona, sotto l’aspetto naturalistico e paesaggistico, culturale, storico e artistico, senza dimenticare i prodotti tipici della gastronomia, è necessario oggi più che mai fare fronte comune, anche con al vicina Slovenia, per riuscire ad attrarre turisti e nuovi residenti. Le potenzialità sono enormi e da parte dell’amministrazione comunale di Pulfero la volontà è massima. Grandi e costanti sono gli sforzi che ci vedono protagonisti attivi della valorizzazione del territorio: da soli possiamo fare un passo importante mentre insieme, da Drenchia a Grimacco a San Pietro al Natisone fino a Stregna e a San Leonardo, possiamo realmente contare di più e avere maggiore forza. Solo così si freneranno lo spopolamento delle Valli e si offriranno nuove opportunità di lavoro per i nostri giovani. Fondamentale la collaborazione e il coordinamento tra enti pubblici e soggetti privati, dalle associazioni alle aziende”.
Per percorrere questa via sono fondamentali i buoni rapporti di vicinato con la Slovenia e la ricerca di fondi regionali, statali ed europei finalizzati alla realizzazione di progetti turistici ed economici sostenibili.
“Il dvd dedicato alla Grotta di San Giovanni d’Antro è un esempio di come, unendo le forze, si possa ottenere un risultato più che eccellente. Il progetto ha goduto di diversi finanziamenti privati: Amga, Bluenergy, Bcc Manzano, CoopNordest. E del prezioso appoggio della Regione Fvg. Grazie al maestro Aleksander Ipavec, alla regista slovena Martina Kafol, ai ragazzi delle Valli del Natisone riuniti nel gruppo “Accordion Orchestra 4-8-8-16” e al coro sloveno “Musica viva” è nato il prodotto di comunicazione turistica e culturale di chiara, semplice e diretta comprensione”.
La “Fisarmonica di Leonardo”
E c’è una particolarità: nel video concerto realizzato nella grotta di San Giovanni d’Antro, il maestro Aleksander Ipavec suona la celebre “Fisarmonica di Leonardo”, uno strumento unico, realizzato artigianalmente con 300 ore di lavoro da un artigiano friulano, nato a Majano e vissuto per molti anni a Buenos Aires, Mario Buonoconto. “La storia di questo strumento è particolarmente curiosa – spiega il liutaio -; negli anni ’60 del secolo scorso, uno musicista spagnolo notò uno schizzo in un codice di Leonardo Da Vinci conservato a Madrid. Capì che poteva essere uno strumento musicale e ne fece una prima riproduzione, poi portata in visione anche nel resto dell’Europa. Vidi il prototipo e decisi di realizzare lo strumento in modo che potesse funzionare”. Buonoconto impiega 10 anni per studiare lo schizzo e 3 per creare il modello numero zero. Da allora ne ha realizzati 8, perlopiù per collezionisti privati e uno per il Museo della fisarmonica di Castelfidardo (Ancona). Lo strumento suonato dal maestro Aleksander nel dvd dedicato a Pulfero è di proprietà del negozio di Azzano Decimo ‘Biasin’ che lo ha concesso per il progetto”. Buonoconto, che vive e lavora a Majano, realizza strumenti antichi perfettamente funzionanti dopo aver studiato gli affreschi presenti in alcune chiese che riproducono cori di angeli e canti. L’artigiano è stato invitato a settembre a un’importante fiera di liuteria che si terrà a Buenos Aires. È l’unico al mondo, al momento conosciuto, ad aver riprodotto in maniera funzionante la Fisarmonica di Leonardo.
Buonoconto racconta
“In base alle mie esperienze nell’ambito della costruzione di strumenti antichi e di realizzazione di progetti su tavole di Da Vinci, scoprii un disegno, tratto dal foglio 76r. del Codice Madrid II che si trova nella Biblioteca Nacional de Madrid, in cui Leonardo spiega l’idea di questo strumento con mantice a doppia azione, dove il suono viene prodotto da canne schiacciate di carta o di legno sottile, munito di una tastiera verticale per la mano destra. Pur essendo il disegno di Leonardo poco chiaro e le spiegazioni minime, ci da dei dati significativi per incominciare a lavorare.
Credo che questo schizzo fosse un promemoria per effettuare ulteriori approfondimenti, o comunque una bozza senza entrare nei particolari costruttivi, come si vede in tanti suoi disegni, l’intuizione è lasciata all’immaginazione, dai sistemi costruttivi utilizzati all’epoca ai materiali adoperati”. “Per anni ho lavorando alla ricostruzione di questo strumento basato sullo schizzo di Leonardo; il progetto non è stato cosi semplice. Gli elementi a disposizione erano pochi. Questo implicava che le possibilità interpretative del suo funzionamento potevano essere molteplici. La cosa importante è che nel ricostruire lo strumento non ci fossero anacronismi di nessun genere. Per esempio non si poteva inserire un mantice come nelle fisarmoniche attuali sapendo che all’ epoca si usavano mantici con poche pieghe, come quelli degli organi portativi.
I materiali usati erano quasi esclusivamente legni, prevalentemente del posto dove si costruiva lo strumento”.