Evento straordinario quello che si terrà a Lignano Sabbiadoro il prossimo 2 agosto, quando Simone Cristicchi, cantautore, attore e scrittore, accompagnato dal Coro del Friuli Venezia Giulia e dalla Mitteleuropa Orchestra, porterà sul palco dell’Arena Alpe Adria lo spettacolo “Orcolat ‘76”, progetto dedicato al ricordo del sisma che sconvolse il Friuli Venezia Giulia nel 1976, quarantuno anni fa. La tappa lignanese è organizzata da Lignano In Fiore Onlus e Associazione Dome Aghe e Savalon d’Aur, in collaborazione con Città di Lignano, Lignano Sabbiadoro Gestioni, Pro Loco Lignano e Zenit srl, evento di solidarietà inserito nel progetto “Lignano C’è per Amatrice”. Il ricavato dell’evento sarà devoluto proprio alle popolazioni del centro Italia, a compimento di un ampio ciclo di iniziative iniziate questo inverno con il grande Presepe di Sabbia di Lignano, quando vennero ospitati nel centro balneare friulano oltre cento abitanti di Amatrice, proseguite poi all’interno della rassegna Lignano in Fiore. I biglietti per lo spettacolo (prezzi da 15 Euro più d.d.p) saranno in vendita a partire dalle 10.00 di lunedì 29 maggio, sul circuito Ticketone. Info e punti vendita su www.azalea.it.
Dopo quarantuno anni da quel 6 maggio 1976 che vide il Friuli raso al suolo dal mostro, dall’orco che provoca quella che Simone Cristicchi chiama la tosse della terra (l’Orcolat, appunto), Folkest e Canzoni di Confine producono in forma di oratorio l’emozionante lavoro scritto a quattro mani dal Simone Cristicchi e Simona Orlando, rappresentato la prima volta nel Duomo di Gemona il 15 settembre 2016 e ripreso dalla telecamere della Rai. In questo lavoro sono molte le realtà artistiche di alto livello coinvolte, in un significativo progetto di squadra: dal Coro del Friuli Venezia Giulia, preparato dal Maestro Cristiano Dell’Oste, alla Mitteleuropa Orchestra, entrambi diretti dal Maestro Valter Sivilotti, con gli interventi recitati di Maia Monzani, fino agli autori di una serie di brani storici della canzone in friulano che saranno ripresi per l’occasione, come Dario Zampa, Giorgio Ferigo, Ennio Zampa. Di grande suggestione, le musiche sono state appositamente composte da Valter Sivilotti, con testi inediti del gemonese Renato Stroili e dello stesso Simone Cristicchi, affiancato poi per la parte teatrale da Simona Orlando.
Perché “Dove è stato, il terremoto ritorna, e dove non è mai stato, viene”, scriveva Plinio il vecchio. Le tragiche notizie degli ultimi mesi hanno riportato alla luce memorie sopite e ferite ancora aperte, seppur a distanza di tanti anni, cicatrici che non andranno mai via. A quarantuno anni di distanza da quel maggio e quel settembre del ’76, quando la terra salì come un cavallone e si ritirò a riposare come niente fosse. “In quei momenti – chiosano Simone Cristicchi e Simona Orlando – puoi vedere i vitigni ascendere in paradiso e ricadere all’inferno. L’Orcolat è ancora vivo, una creatura veloce e famelica che ti rincorre e vuole a tutti i costi raggiungerti.” Un racconto dei fatti di quell’anno, tragici, sì, ma presupposto di una rinascita che ebbe del miracoloso e pose all’attenzione dell’Italia quello che venne chiamato il “modello Friuli”. Uno spettacolo che è anche un lavoro attento e documentato attraverso i ricordi e i racconti di chi visse quei momenti, ripercorrendo quei giorni, tra realtà, sogno e speranza per il futuro, in una sorta di ponte ideale con i nostri tempi, particolarmente attuale, viste le più recenti unghiate del mostro nel Centro Italia.