Un successo annunciato che non ha tradito le aspettative. Notre Dame de Paris, l’opera moderna dei record, ha conquistato Palmanova con quattro riuscitissime serate, in scena dall’8 all’11 settembre, capaci di totalizzare oltre 12 mila persone, accorse per applaudire i protagonisti di questo spettacolo, accolti come vere star. Con questa quattro giorni, organizzata da Zenit srl, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comune di Palmanova e la Mitteleuropa Orchestra, Palmanova si conferma come teatro adatto ad ospitare grandi eventi live.
“Siamo davvero soddisfatti. È stato un vero spettacolo e Palmanova ha dimostrato di essere il salotto ideale per questo tipo di manifestazioni. Sono stato ancora più contento nel sentire la gente, le emozioni che hanno provato e i loro commenti, tutti positivi. La formula del grande evento, suddiviso in 3-4 serate, funziona ancora meglio di quello a serata unica” – ha commentato Francesco Martines, Sindaco di Palmanova – “Una cosa ancora, a cui tengo particolarmente: assieme a Zenit, abbiamo deciso di destinare biglietti gratuiti a favore dei giovani, delle entità sociali sensibili e delle realtà culturali palmarine. Un modo per unire la comunità attorno ad una piazza, Piazza Grande, cuore della nostra città. Ci auguriamo che questa collaborazione continui e di realizzare anche in futuro eventi così importanti e qualificanti”.
Notre Dame de Paris è ritornato trionfalmente in scena dopo 4 anni di pausa, debuttando il 3 marzo scorso a Milano e dando il via a una lunghissima tournée sbarcata finalmente in questo inizio settembre anche a Palmanova, per quella che si annunciava come una delle date più particolari e suggestive del tour. Così è stato, per quattro giorni infatti la città ha potuto apprezzare quello che è considerato come uno degli spettacoli più belli al mondo, andato in scena in una delle più belle piazze d’Italia, Piazza Grande, e conoscere da vicino la grande famiglia di Notre Dame, una compagnia fatta di artisti eccezionali, attori, cantanti, ballerini strepitosi. Proprio la qualità del cast è stata alla base del successo di questo spettacolo anche nella città stellata; tra gli artisti più applauditi senza dubbio la bellissima Lola Ponce nei panni della zingara Esmeralda, il potente e profondo Giò Di Tonno alias il gobbo Quasimodo e l’elegante Matteo Setti, che ha interpretato magistralmente il personaggio del poeta Gringoire. Apprezzatissimi anche Vittorio Matteucci (Frollo), Leonardo Di Minno (Clopin), Graziano Galatone (Febo) e Tania Tuccinardi (Fiordaliso), a completare la serie di riuscitissimi personaggi, nati dalla penna di Victor Hugo. Grandi artisti che hanno dimostrato grande affetto per la città di Palmanova, testimoniata anche da diverse iniziative che hanno coinvolto la cittadinanza. Proprio Giò Di Tonno e Matteo Setti sono stati protagonisti di un bellissimo incontro con gli studenti di Palmanova, tenutosi nella mattinata di sabato 10 settembre alla Scuola Media P. Zorutti, nel quale hanno parlato della propria esperienza, spiegando ai ragazzi entusiasti l’importanza di impegnarsi e di fare le cose con amore e passione per arrivare ai propri obiettivi.
A fare il resto ci ha pensato la magnifica storia d’amore che è Notre Dame de Paris, tradotta meravigliosamente in questa opera moderna, una produzione David Zard, con le musiche di Riccardo Cocciante e le liriche di Luc Plamondon adattate in italiano da Pasquale Panella. Il musical ha debuttato ufficialmente a Parigi nel settembre del 1998. Il successo travolgente della produzione parigina ha spinto gli autori ad esportare lo spettacolo, realizzando adattamenti in numerose nazioni. Dal debutto parigino al 2008 lo spettacolo è stato portato in scena in Francia, Corea del Sud, Belgio, Svizzera, Canada, Russia, Spagna, Italia, Regno Unito e USA. È facile parlare di record ma è difficile definire qualcosa che sembra irraggiungibile, perché i numeri di Notre Dame de Paris sono irraggiungibili, così com’è anche irraggiungibile l’entusiasmo manifestato dal pubblico all’annuncio della ripresa, dopo quattro anni di sosta, della programmazione.