Presentazione al pubblico sabato 21 aprile, ore 16, Museo Civico d’Arte
Grazie alla donazione degli eredi dell’antica famiglia Mantica, il patrimonio del Museo Civico d’Arte si arricchisce di un’opera particolarmente significativa che verrà presentato ufficialmente al pubblico sabato 21 aprile alle 16, permettendo così alla comunità di Pordenone di riappropriarsi di un importante tassello della propria storia. Si tratta del paliotto raffigurante la Discesa dello Spirito Santo, commissionato da Antonio Mantica per un altare ligneo dedicato allo Spirito Santo all’interno del Duomo di Pordenone, e che si trovò a partire dal 1586 ai piedi della famosissima Madonna della Misericordia, capolavoro di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone risalente al 1515/1516 e conservato nello stesso Duomo.
Da quel giorno le due opere convissero nello stesso contesto decorativo fino a che, nel 1777, in occasione della costruzione del nuovo altare marmoreo commissionato dal conte Ottaviano di Montereale Mantica, il “meno famoso” paliotto venne rimosso e destinato all’oblio.
Realizzato a tempera su tela e attribuito a Girolamo Del Zocco, pittore e frescante attivo verso la metà del Cinquecento in varie Chiese del Friuli occidentale, dopo un accurato restauro condotto da Anna Comoretto, anch’esso voluto dai donatori, il dipinto ha in parte riacquistato la sua originale policromia testimoniando un’inclinazione narrativa e popolare propria di un gusto diffuso in Friuli nel primo Cinquecento. Esso raffigura ”La Discesa della Spirito Santo”, con al centro la Madonna attorniata dai dodici apostoli, in un contesto architettonico scandito da colonne e nicchie, ed è accompagnato da una scritta disposta lungo i margini che illustra le vicende della tela e la sua illustre committenza. La presentazione pubblica sarà l’occasione per sottolinearne i pregi storici e artistici, rilevati grazie a nuove risultanze archivistico-documentarie, ricostruendo il contesto per il quale l’opera era stata commissionata, il suo successivo affiancamento alla pala pordenoniana e, infine, le fasi del rifacimento della cappella dello Spirito Santo con il relativo spostamento del paliotto in collezione privata.