Eccellenza, collaborazione, sviluppo e
fiducia. Sono queste le parole chiave attorno alle quali ruota il
nuovo ruolo attribuito al Centro di riferimento oncologico di
Aviano nell’ambito della riforma del sistema sanitario del Friuli
Venezia Giulia. Termini che rafforzano e potenziano una struttura
che potrebbe avere in futuro nuovi ruoli, come quello della
formazione, nell’ambito di un sistema che ha cambiato rotta
rispetto al passato decidendo di guardare, per la sanità
regionale, ad un orizzonte lontano.
Si riassume così la posizione della Regione espressa prima dal
vicepresidente Sergio Bolzonello e poi dall’assessore alla Salute
Maria Sandra Telesca nell’ambito del convegno dal titolo “Dove va
la sanità in Italia e in Friuli Venezia Giulia. Quali opportunità
per il Cro” svoltosi nel centro di ricerca oncologica di Aviano e
coordinato da Marco Rotondi dell’Università di Genova, nonchè
presidente dell’Istituto Europeo Neurosistemica. Tra i relatori,
erano presenti i docenti dei principali atenei italiani di
medicina nonché della Bocconi di Milano e dell’Ufficio europeo
degli investimenti per la salute; grazie a loro si è dato vita ad
un importante confronto che apre il percorso per coinvolgere i
professionisti dell’istituto pordenonese nella predisposizione
del piano strategico.
È stato dapprima il vicepresidente Bolzonello a ricordare come il
Cro rappresenti un presidio sanitario di eccellenza nel panorama
del Friuli Venezia Giulia e che, con la sua attività,
contribuisce in modo determinante ad elevare l’aspetto
reputazionale del nostro territorio. Elemento questo che si
ripercuote sull’intero sistema regionale, facendo diventare
questa terra molto attrattiva con ricadute positive sull’intera
collettività.
Sotto il profilo sanitario, Telesca ha ricordato che la riforma
del sistema regionale non impone nessun taglio, ma al contrario
una virtuosa riorganizzazione che mette al centro i bisogni del
cittadino, utilizzando al meglio le risorse a disposizione e
sempre dove ve ne è la necessità. Quindi è stato ricordato il
ruolo che il Cro può avere nell’ambito delle collaborazioni con
il sistema dei saperi in regione. A tal proposito si è
sottolineato come il centro di Aviano ha tutte le caratteristiche
per stringere alleanze con le Università e che consenta di
svolgere, oltre all’assistenza e la cura, anche la didattica e la
ricerca. La formazione, infatti, spetta a chi ha la competenza
nel trasferimento della conoscenza e, in questo ambito, il Cro ha
tutte le caratteristiche.
Telesca ha inoltre chiarito quali saranno le prospettive future
della struttura pordenonese. In particolare l’attività del Cro
andrà ampliandosi per il trasferimento dall’Azienda per
l’assistenza sanitaria n.5 di alcuni settori come l’onocologia e
la medicina nucleare; settori che, entro il 2016, verranno
gestiti direttamente dal centro di Aviano per l’intero territorio
pordenonese, diventando così il primo interlocutore in campo
oncologico. Questa attività, è stato ricordato dall’assessore,
non si limita ad un processo di trasferimento ma è parte di
un’operazione complessa che comporta vari aspetti amministrativi
e gestionali e che dunque richiede confronto continuo e
gradualità nel tempo.
Infine è stato ricordato che l’atto aziendale redatto dalla
direzione strategica e approvato dalla Regione ha confermato la
continuità operativa delle tre strutture dipartimentali. La
successiva razionalizzazione ha previsto poi un riassetto
complessivo con la conferma delle precedenti funzioni. Per cui è
stato ribadito che ogni ragionamento sul numero delle strutture
organizzative complesse non appare motivato. Un Ircss si
riconosce secondo le funzioni portate avanti con autorevolezza
professionale e scientifica e non secondo modelli organizzativi
di struttura complessa.