Il Friuli Venezia Giulia è tra le migliori
regioni in Europa per l’efficacia delle azioni a favore
dell’invecchiamento sano e attivo.
Lo attesta un riconoscimento della Commissione europea che ha
nominato il Friuli Venezia Giulia “Reference site” (area di
riferimento) su questo tema.
La designazione prevede l’ingresso della Regione in un
partenariato, l’ Eip on Aha (European innovation partnership on
active and healthy ageing – Partenariato europeo innovativo
sull’invecchiamento sano e attivo), che la pone in diretta
collaborazione con le istituzioni Ue e altre Regioni europee sui
temi strategici della salute, dell’innovazione e
dell’invecchiamento della popolazione.
L’Eip on Aha è nato nel 2011 con l’obiettivo generale di
aumentare di due anni il periodo di vita sana dei cittadini
europei entro il 2020 e costituisce una delle reti più
qualificate e importanti della strategia Europa 2020 imperniata
sullo scambio di programmi già avviati e di best-practice
sull’invecchiamento della popolazione e la sostenibilità
economica della salute. I “Reference sites” sono una sorta di
“ecosistemi” che comprendono diversi attori – istituzioni,
associazioni dei cittadini, organizzazioni che operano in ambito
sanitario, organismi di ricerca e innovazione, industrie – i
quali insieme promuovono l’implementazione di soluzioni
innovative e di dimostrata efficacia (le cosiddette “buone
pratiche”) a supporto appunto dell’invecchiamento sano e attivo.
Nel venire nominata “Reference site”, la Regione Friuli Venezia
Giulia ha ottenuto una valutazione da area leader, conseguendo “3
stelle” sul massimo punteggio di 4 previsto.
“L’eccellenza del Friuli Venezia Giulia si deve innanzi tutto al
primato nazionale dal punto di vista legislativo, in quanto siamo
stati la prima Regione italiana ad aver approvato una legge
specifica sull’invecchiamento attivo (la legge regionale 22 del
2014). Altri fattori importanti sono la capacità di fare sistema
e di sviluppare interventi integrati, multisettoriali e
muldimensionali”, ha osservato l’assessore regionale alla Salute
e Integrazione socio-sanitaria Maria Sandra Telesca.
L’assessore ha evidenziato anche gli aspetti di sistema della
legge, “sia sul fronte della programmazione triennale degli
interventi sia sul versante del coordinamento e dell’integrazione
con Enti locali, aziende sanitarie e di servizi alla persona,
istituzioni scolastiche e formative (come le Università delle
LiberEtà e della Terza Età) e altre associazioni no profit”.
Nello spirito della legge 22, ha concluso Telesca, “viene
riconosciuto l’anziano come risorsa e come persona di cui va
perseguita e valorizzata l’autonomia, l’indipendenza e la
partecipazione sociale attiva grazie a sistemi di rete”.
Temi questi all’ordine del giorno anche per il Governo, come ha
ricordato ieri a Giardini Naxos (Messina) il ministro della
Salute Beatrice Lorenzin, ponendo il problema di nuove attitudini
del territorio per dare risposta al tema degli anziani e delle
cronicità con cui sono chiamati a convivere: “Gli anziani li
abbiamo in casa ora e ce li avremo per i prossimi anni. Cosa
facciamo con queste persone? Hanno Parkinson, malattie
degenerative e non possono essere abbandonati a se stessi. Oggi
strutturare una Sanità che funziona – rilevava Lorenzin –
significa costruire politiche del territorio che prendano in
carico questi pazienti in seno alle famiglie”.