E’ stata inaugurata la Struttura Intermedia Polifunzionale (SIP) e l’attività del Punto di Primo Intervento (PPI) dell’ospedale di Sacile.
Si tratta di una doppia inaugurazione che, alla luce
dell’attuazione della riforma sanitaria regionale, rappresenta un
modello organizzativo da replicare sul territorio.
La Struttura Intermedia Polifunzionale è incardinata nella rete
delle strutture intermedie ed è il punto di arrivo della
riconversione della medicina per acuti in struttura
polifunzionale di tipo residenziale, che ospita quei pazienti che
presentano quadri clinici con caratteristiche intermedie tra la
necessità di ricovero in un ospedale per acuti e ciò che può
essere fatto da un sistema di cure domiciliari. E’ gestita da
internisti ospedalieri, da medici di continuità assistenziale, da
infermieri e da fisioterapisti. Si occupa della presa in carico
delle persone fragili in maniera integrata ed in continuità tra
ospedale e territorio.
Il Punto di Primo Intervento garantisce la sicurezza delle cure
d’urgenza, appoggiandosi all’Hub dell’ospedale di Pordenone per i
casi che per complessità e gravità richiedono un Pronto Soccorso
supportato dai diversi reparti specialistici.
Il sindaco di Sacile Roberto Ceraolo, presente all’inaugurazione
assieme all’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca
e ai vertici dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 5 “Friuli
Occidentale”, ha ricordato che il percorso culminato nella
riconversione odierna nasce da lontano e che “se l’ospedale di
Sacile fosse rimasto quello di vent’anni anni fa, oggi avremmo un
ospedale vuoto”.
Come ha ricordato il dottor Giorgio Siro Carniello, da anni alla
guida del percorso di adeguamento dell’assistenza medica a
Sacile, “cronicità fa rima con trasversalità”, aggiungendo che
quello di Sacile è uno dei primi esempi di reale attuazione
dell’assistenza secondo il modello per intensità di cura,
perfettamente inserito tra le fasi di ricovero in strutture per
acuti e le cure domiciliari.
Per la Regione Friuli Venezia Giulia si tratta di un punto di
partenza che fa da modello che può essere replicato per rifondare
un’assistenza basata sui principi di sussidiarietà, sicurezza e
eccellenza delle prestazioni erogate, sviluppando sempre più
l’integrazione e la collaborazione tra le diverse figure
professionali.