Si è concluso positivamente il terzo corso gratuito di lingua italiana rivolto agli stranieri svoltosi nell’ex casa Anziani di Fiume Veneto.
Organizzato dal Comune fiumano in collaborazione con il Centro Territoriale Permanente per l’Istruzione e la Formazione in età adulta di San Vito al Tagliamento e la Caritas locale, sostenuto dalla Regione Fvg e dalla Provincia di Pordenone, ha “promosso” 14 allievi stranieri segnalati dalla Caritas locale. Prima di ricevere l’attestato di partecipazione, gli studenti hanno dovuto sostenere un test, effettuato dall’insegnante, Sonia Pase, che ha verificato l’acquisizione del livello base di italiano.
Il grado di difficoltà del corso era infatti l’A1 (come da Quadro comune europeo di riferimento per conoscenza delle lingue) e prevedeva nozioni adatte soprattutto a sviluppare le possibilità di contatto e aumentare il livello di autonomia del cittadino straniero in Italia. L’ABC dell’italiano, dunque, utile per cercare lavoro, seguire l’istruzione e la salute dei figli, leggere le bollette, relazionarsi con il contesto sociale.
“La maggior parte degli stranieri presenti sul territorio ha una capacità di comunicazione stentata – illustra il vicepresidente della Provincia Eligio Grizzo, che ha portato il saluto dell’ente di largo San Giorgio ai freschi “diplomati” – spesso, anche dopo 6/7 anni di permanenza in Italia questi stranieri rimangono ospiti e non protagonisti della società, incapaci di dire anche solo una parola in italiano. Frequentare questi corsi permette loro di uscire dalla ghettizzazione, sapere a chi rivolgersi e in che modo in caso di necessità, integrare loro stessi e la famiglia, vivere nel rispetto delle regole locali. Senza capire l’italiano uno straniero ha necessariamente difficoltà a spiegare al dottore anche i più banali sintomi di una malattia ma anche a partecipare ad un dovere comune come effettuare correttamente la raccolta differenziata”.
“Un traguardo importante soprattutto per le donne – ha sottolineato il commissario straordinario Mariacristina Burgnich – perché consentirà loro di gestire autonomamente la famiglia e di relazionarsi con i vicini italiani, ma anche di qualificarsi per proporsi al mondo del lavoro”.
Al corso – che si è svolto da novembre a febbraio – hanno infatti partecipato per la maggior parte donne (11 su 14). La comunità più rappresentata è stata quella albanese (6), quindi quella ghanese (5), nigeriana (1), marocchina (1), ucraina (1).
I corsi gratuiti proseguono nelle varie sedi, con livelli differenti a seconda delle richieste, del livello di padronanza della lingua e con la possibilità per lo straniero di frequentare il corso più vicino a casa possibile.
I corsi si svolgono in 23 comuni e in 24 strutture del pordenonese