Da un lato c’è l’Università tradizionale, con la sua storia, il suo fondamento in un ordinamento rigoroso e di alta preparazione, con la sua serietà nell’offerta didattica, dall’altro ci sono gli atenei online, che si stanno diffondendo con succursali e vere e proprie sedi anche qui in Friuli: garantiscono tempi record ed esamini leggeri per raggiungere la laurea, con ovvie conseguenze sul metodo e sulle procedure d’esame. “Se l’Università di Udine – afferma il Presidente della Provincia di Udine – riesce a preparare studenti che ad un anno dal conseguimento del titolo risultano occupati per il 57,3 per cento, a fronte della media nazionale del 47,8 – come si evince dall’ultimo rapporto Almalaurea – significa che il sistema consolidato dell’Università reale e concreta può fornire delle garanzie oggettive anche sul versante occupazionale”.
Il titolo di laurea non è semplicemente un pezzo di carta, ma un biglietto da visita con cui i giovani si affacciano al mondo del lavoro: aver conseguito il titolo in un Ateneo più o meno virtuale non può essere equivalente ad averlo conseguito in una Università tradizionalmente intesa. Certo, le lauree ottenute iscrivendo a corsi di laurea online, per quanto riconosciute, non possono equivalere, nella considerazione da parte di chi seleziona il personale, a quelle rilasciate dagli Atenei con la ‘a’ maiuscola.
Il rapporto Almalaurea conferma indirettamente l’opportunità di seguire il percorso tradizionale, anche per beneficiare di una ricaduta potenzialmente positiva sul mercato del lavoro: la differenza relativa alle strutture nelle quali ci si è laureati c’è eccome e i datori di lavoro la conoscono bene. I punteggi assegnati a lauree online, con corsi a tempi record, dovrebbero essere ridotti rispetto a quelli attribuiti alle lauree tradizionalmente intese, inoltre, per una questione di equità e di giusta attribuzione del lavoro assai diverso affrontato da uno studente di un corso di laurea online rispetto a quello di un corso ‘normale’, si dovrebbe introdurre nei concorsi pubblici una clausola che preveda non solo la riformulazione in termini di valutazione di punteggio, ma anche delle limitazioni relative al diritto di accesso a certi settori di lavoro, se in possesso del solo titolo conseguito iscrivendosi ad atenei virtuali. Ciò al fine anche di frenare la concorrenza attraverso varie proposte di studi accademici superveloci che corrono sul web.