Borta: “La pittura rimarrà sempre a testimoniare gli animi, il sentire dell’uomo”
Per celebrare l’importante percorso artistico di Gianni Borta, protagonista di quella che è conosciuta come arte naturalistica i cui lavori si contraddistinguono per la forte espressività e il colore, il Circolo Culturale Ermes di Colloredo si è fatto promotore di un progetto che prevede una mostra antologica “La natura selvaggia” di Gianni Borta e un libro che accompagna l’esposizione. L’iniziativa è stata sostenuta dal Comune di Udine che organizza l’esposizione nella chiesa di San Francesco (appuntamento inserito nel calendario delle iniziative dei Civici Musei del 2015; inaugurazione venerdì 25 settembre alle ore 18.30), dalla Provincia di Udine che ha contributo alla realizzazione del volume, dalla Regione Fvg e dalla Fondazione Crup. Oggi – lunedì 21 settembre – a palazzo Belgrado la conferenza stampa di presentazione. Ad aprire l’incontro, l’assessore provinciale alla cultura Francesca Musto che si è soffermata sulla portata dell’evento, “un progetto che ha riunito una cordata tra istituzioni pubbliche e privati per celebrare un grande artista della nostra terra che ha attraversato il Friuli e il mondo”. “La Provincia di Udine, in particolare – ha aggiunto – ha sostenuto questo raffinato catalogo, meraviglioso per contenuti e immagini che propone un excursus sulla carriera di Gianni Borta, un’avventura piena di passione, forza, colori che esplodono in tutta la loro vivacità”. “Uomo vulcanico” lo ha definito il consigliere regionale Vincenzo Martines, una personalità esplosiva, quella di Gianni Borta ben raccontata nel libro monografico che accompagnerà la mostra in San Francesco, nel cuore di Udine; un talento che si è fatto strada anche grazie alla sua caparbietà. “Tante istituzioni si sono messe insieme per riconoscere a Gianni Borta il valore che merita” ha affermato l’assessore alla cultura del Comune di Udine Federico Pirone ricordando l’impegno dell’Ente sia nel sostenere gli artisti emergenti sia nel celebrare chi, come Gianni Borta, ha compiuto un percorso importante e restituisce il portato del suo lavoro in forma antologica nell’ambito di un’esposizione e di un catalogo. “Questa mostra – ha dichiarato Giordano Menis, presidente del Circolo Culturale Ermes di Colloredo, realtà che ha avuto un ruolo di capofila in questa iniziativa – rappresenterà un fiore all’occhiello per Udine, il Friuli con una valenza internazionale. Sarà per il maestro una ripartenza nella sua lunga carriera verso nuovi traguardi”. Al critico Enzo Santese il compito di descrivere più nel dettaglio i contenuti del catalogo e della mostra richiamando anche il saggio di Franco Brevini (curatore della mostra, scrittore e giornalista del Corriere della Sera). Santese, in particolare, ha ricordato i tratti peculiari della pittura di Borta, dagli inizi fino ad oggi. “La sua pittura – ha detto – viaggia nella cifra della materia. Negli anni ’60 sente la seduzione del neorealismo ma non si fa cooptare dalla realtà che è massificante. Per Gianni Borta la pittura è quasi sempre gioco; la natura è il centro focale di ispirazione dell’artista”. Determinante nel suo percorso artistico il ruolo dei genitori. Il libro monografico è, infatti, dedicato alla mamma Alia, “lei che, ostetrica negli anni ’40, mi annunciava le nascite dei bambini – ha ricordato Borta – mi ha fatto vivere quei momenti come il nucleo di una vita che poi è germogliata con l’amore per la natura e l’uomo, sentimenti interpretati con la pittura. Anche mio papà ha visto giusto consentendomi di intraprendere gli studi per diventare pittore. Continuo a sognare quel bambino che dipinge e che ha avuto la fortuna di fare questo mestiere”. Borta ha anche fornito qualche anticipazione sulla mostra (l’allestimento è curato da Alvise Rampini e contiene anche alcuni mosaici realizzati dalla figlia di Borta, Matelda): il taglio sarà antologico e conterrà alcuni quadri simbolo della sua carriera. Sarà presente anche un installazione particolare, una Peugeot dipinta che è stata esposta al Salone internazionale di Parigi nel 1995 e successivamente in tutte le concessionarie della casa automobilistica francese. “Un quadro in movimento” lo ha definito Borta che di creazioni ne ha realizzate ben 4 mila 446. “Questa mostra – ha concluso Gianni Borta – è per me un punto di ripartenza visto che la mia indole è quella di mettermi sempre in discussione. La pittura rimarrà sempre a testimoniare gli animi, il sentimento dell’uomo”.