“Quante Uti dobbiamo interpellare? e quali? Quali sono le prospettive? E’ questione di vita o di morte per le associazioni”. E’ tutta racchiusa in queste parole di Ernestina Tam, presidente del Comitato provinciale di Udine delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, la preoccupazione per l’accesso ai fondi a beneficio dei sodalizi con valenza provinciale. La competenza, fino al 30 giugno 2016, era in capo alla Provincia di Udine in base alla legge regionale 48/96 “Interventi per favorire lo svolgimento delle attività istituzionali delle associazioni che perseguono la tutela e la promozione sociale dei cittadini minorati, disabili e handicappati”. Nel 2016 sono stati ripartiti 40 mila euro a 28 realtà. In base alla legge regionale 26/2014, la funzione è trasferita alle Unioni territoriali intercomunali (Uti), dieci per la Provincia di Udine e le associazioni sono preoccupate perché l’incertezza sui fondi, “non compromette certo il lavoro del volontariato, ma ci sono delle segreterie da mantenere e da mandare avanti. Segreterie che predispongono provvedimenti affinché siano assicurati e tutelati i servizi ai disabili” ha fatto notare Tam al presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini e all’assessore provinciale Elisa Asia Battaglia, nel corso di un recente incontro nella Casa delle Associazioni di via Diaz. “Il nodo dei finanziamenti – ha riconosciuto il presidente Fontanini – è cruciale per la vostra attività, in particolare per quel che riguarda le associazioni che rappresentano tutto il territorio. Questa particolare assegnazione delle risorse dovrebbe essere mantenuta in capo alla Regione, diversamente le singole Uti possono erogare contributi per le realtà con operatività limitata al proprio territorio. La partenza di questi nuovi soggetti preoccupa vari settori coinvolti in quanto le Uti non sono pronte per far fronte a queste istanze”.