Prosegue la collaborazione
tra la Regione Friuli Venezia Giulia e le Nazioni Unite in
Albania: a Scutari, nell’Albania settentrionale, è stato
presentato il progetto MaViMu, cofinanziato al 50% dal Programma
di sviluppo dell’ONU e tramite la legge regionale sulla
cooperazione internazionale, che ha come obiettivo la
digitalizzazione dell’archivio fotografico più importante dei
Balcani, grazie alla collaborazione del Centro di catalogazione e
restauro di Villa Manin.
All’evento hanno partecipato il ministro albanese della cultura
Mirela Kumbaro, l’ambasciatrice ONU a Tirana Zineb Touimi
Benjelloun, l’ambasciatore italiano in Albania Massimo Gaiani e
il coordinatore scientifico del progetto, Antonio Giusa. Per la
Regione Friuli Venezia Giulia è intervenuto Giulio Lauri,
dell’Ufficio di presidenza della Commissione cultura del
Consiglio regionale, che a margine dell’evento ha così
commentato:
“Anche fra Paesi e Regioni lo scambio culturale e il
trasferimento della conoscenza è il primo passo per lo sviluppo
di relazioni più stabili e durature in campo sociale ed
economico, e questo è un approccio utile anche nello sviluppo dei
progetti di cooperazione internazionale e decentrata.
“È questo il senso della partecipazione del Friuli Venezia Giulia
al progetto MaViMu per la digitalizzazione del Fondo Marubi, il
più ricco e importante archivio fotografico nei Balcani, e la
creazione di un museo virtuale sul web in un Paese come
l’Albania, con il quale il Friuli Venezia Giulia e il suo sistema
economico hanno già importanti relazioni, l’interesse a
implementarle, e che può giocare un ruolo fondamentale nel
processo di pacificazione e stabilizzazione dell’intera area
balcanica.
“Analoghe considerazioni possono essere svolte per l’altro
progetto che la Regione sta realizzando assieme alle Nazioni
Unite nell’ambito del programma Art Gold 2, che riguarda il
trasferimento di conoscenza sullo sviluppo turistico nelle aree
montane attraverso il modello dell’albergo diffuso.
“Nel caso del Fondo Marubi, archivio fotografico dell’immagine
dell’Albania e dei Balcani conosciuto in tutto il mondo, il
progetto è stato reso possibile grazie all’eccellente know how
nel campo della catalogazione dei beni culturali, e della
fotografia in particolare, posseduto dal Centro di catalogazione
e restauro di Villa Manin di Passariano”.
Il progetto, con la partecipazione del sistema ONU al 50% della
spesa, costituisce un’opportunità di risparmio rispetto alla
generalità dei progetti di cooperazione, dove i costi di regia
assorbono una quantità superiore di risorse.